Pittella e Cifarelli hanno perso una buona occasione per tacere

Presunte illeciti interferenze della Giunta sulla vicenda della nomina del Dg del San Carlo di Potenza. Il vizio dei giochetti politichesi che provano a nascondere trame inconfessabili rimane intatto

Stupefacente l’interrogazione presentata dal gruppo Pd in Consiglio regionale e diffusa alla stampa ieri 30 aprile.

L’antefatto

Massimo Barresi viene nominato direttore generale dell’Aor San Carlo dalla Giunta Pittella-Franconi, in regime di prorogatio sul finire della vecchia legislatura. In quelle settimane si solleva un coro di critiche per la presunta illegittimità della delibera di nomina. L’ingegnere Giuseppe Spera, candidato alla nomina ed escluso, promuove ricorso al Tar.  Il Tribunale amministrativo decide di rimettere al giudizio della magistratura ordinaria la decisione. Ma il Consiglio di Stato con una sentenza pubblicata il 4 febbraio scorso, rimanda la causa dinanzi al Tar.

La Regione Basilicata, con Flavia Franconi facente funzione di presidente, si costituisce a difesa della legittimità della delibera con l’avvocato Valerio Di Giacomo.

Nel frattempo cambia la Giunta.  Nel ricostituirsi dinanzi al Tar l’avvocato Di Giacomo deposita una memoria il 17 marzo 2020, in vista dell’udienza del 22 aprile 2020. Memoria non concordata con gli organi politici.

In quella memoria scrive, tra l’altro, testualmente, a pagina 12: “si deve constatare che non avendo i neo eletti organi regionali (Giunta Regionale e Presidente) provveduto a ritirare la contestata nomina in autotutela, v’è indizio più che ragionevole di un implicito intento di confermare nell’incarico il dott. Barresi, che, del resto, lo svolge già da oltre un anno. Tanto, ad onta della raffigurazione prospettata dal ricorrente ing. Spera, che vanta una posizione qualificata di “nomina in pectore”. E, tuttavia, l’ambizione personale alla nomina prospettata dal ricorrente non sostanzia un interesse qualificato, tantomeno idoneo a sopravanzare l’interesse pubblico alla continuità di gestione della struttura sanitaria dell’A.O.S. San Carlo di Potenza, posto che l’attuale suo Direttore Generale la gestisce già da oltre un anno e con apprezzabili risultati.”

In pratica l’avvocato sostiene la stessa tesi del difensore di Massimo Barresi e della Giunta Pittella-Franconi. Invitato dall’assessore Rocco Leone a modificare il testo della memoria, Valerio Di Giacomo si rifiuta. Perciò è stata necessaria una delibera di Giunta approvata il 21 aprile scorso.

L’interrogazione di Pittella e Cifarelli

Ed ecco l’inaspettata interrogazione presentata da Pittella e Cifarelli i quali chiedono:

“in base a quali competenze l’Assessore Rocco Leone, a distanza di un anno dal suo insediamento ed in piena emergenza epidemiologica da Covid-19, con propria nota, avrebbe interferito indebitamente sulle deduzioni difensive, di esclusiva ed insindacabile pertinenza degli avvocati incaricati della difesa dell’Ente sulla vicenda riguardante il ricorso dinanzi al Tar sull’illegittimità della nomina dell’incarico del Direttore Generale dell’A.O.R. “San Carlo” di Potenza, dott. Massimo Barresi;

se ci sia da parte della Giunta una illecita (oltre che offensiva) interferenza nell’esercizio della funzione difensiva affidata agli avvocati dell’Ente in forza del mandato professionale, istigandoli a chiare violazioni di doveri deontologici di indipendenza, lealtà, correttezza, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza, fedeltà al patrocinio, sanzionati dal codice deontologico forense, a cui sono sottoposti ai sensi dell’art. 23 della Legge sull’ordinamento professionale forense e, perfino, dal codice penale”.

Considerazioni

In verità l’iniziativa dell’assessore Leone appare quanto mai sensata ed opportuna, nell’ordinare all’avvocato regionale di rimuovere affermazioni assolutamente inappropriate rispetto al merito del giudizio, e che addirittura si spingevano a dare significato politico al mancato annullamento in autotutela da parte della Giunta. Insomma, arbitrariamente l’avvocato dichiara una volontà politica, pare inesistente, della Giunta a riconfermare Massimo Barresi anche in caso di annullamento della nomina. Ed è ovvio che, dinanzi ad affermazioni di natura politica, per niente attinenti con il merito del giudizio in corso al Tar, bene hanno fatto la Giunta e l’assessore a reagire. Il Tar dovrà esprimersi sulla legittimità della nomina, punto e basta. Tutto il resto è fuffa politica.

Il Consiglio di Stato, su tale questione si è già espresso, seppur decidendo sulla giurisdizione del giudice amministrativo, avendo affermato che quella del Direttore Generale di un’Azienda sanitaria è atto di alta Amministrazione. Dunque, l’illegittimità di quella nomina pare ormai certa.

Pittella precisa: nessuna difesa di Barresi

La controffensiva di Pittella e Cifarelli, appare irragionevole sul piano del merito ma anche sul piano politico. Lo stesso Pittella in un post sul suo profilo Facebook è costretto a chiarire, dopo che qualcuno ha sollevato il dubbio che quella interrogazione sia un ultimo tentativo di difesa di Massimo Barresi.

“Nessuna difesa di Barresi, anzi – scrive Pittella. Chiarisco rispetto all’interrogazione presentata con Cifarelli. Da tempo, ho espresso il mio parere sulla sua permanenza a direttore generale del San Carlo; presentai a suo tempo una mozione di sfiducia bocciatami dalla maggioranza. E continuo a ritenere che il deficit economico pre-Covid del San Carlo ed il clima non sereno tra la direzione strategica ed il personale siano condizioni sufficienti perché si revochi l’incarico. Aggiungo, l’interrogazione ha altro senso: mettere in luce i metodi poco trasparenti in relazione ad una interferenza dell’assessore Leone circa il contenzioso in essere proprio sulla vicenda nomina Barresi.”

E dunque

Bene, questa precisazione, alla luce dei fatti, rende ancora più incomprensibile l’obiettivo dell’interrogazione. Che cosa c’è da mettere in luce? Il fatto che la Giunta, legittimamente, dica al suo avvocato di evitare considerazioni politiche, tra l’altro non condivise, nel merito di un giudizio che riguarda tutt’altra faccenda giuridica? Le valutazioni politiche le fa l’organo politico in altre sedi, non certo un avvocato in sede di giudizio dinanzi al Tar.

Dunque, per quanto ci pare di capire, la sintesi è la seguente:

Pittella e i suoi esprimono un giudizio politico negativo (a posteriori) nei confronti di Massimo Barresi nominato illegittimamente a suo tempo dalla Giunta presieduta dallo stesso Pittella;

Allo stesso tempo Pittella prova a difendere il “giudizio politico” positivo sull’operato del Dg espresso impropriamente da un avvocato nella memoria difensiva dinanzi al giudice amministrativo.

Ma non è proprio così, perché Pittella ha dato un senso tutto suo all’interrogazione: mettere in luce metodi poco trasparenti e bla bla bla.

Il vizio dei giochetti politichesi che provano a nascondere trame inconfessabili rimane intatto. E la cosa appare particolarmente grave dinanzi ai disastri che Massimo Barresi sta provocando da quando è stato nominato, illegittimamente, dalla stessa Giunta Pittella.

È un caso che tra i sostenitori di Barresi, insieme a qualche leghista malpancista, ci sia il consigliere Piergiorgio Quarto il quale fino alla fine è stato in procinto di essere il candidato presidente per il centro sinistra e all’ultimo momento è trasmigrato nella lista di Bardi Presidente?