Turismo e coronavirus in Basilicata foto

Le proposte dei comitati di azione civica "Crescita Irsina" e "Vero Policoro"

Sono numerosi gli studi di settore che cercano di prevedere l’andamento del comparto turistico nell’annus horribilis del Coronavirusus: dallo studio Demoskopica a quello di CST per Assoturismo non vi è dubbio alcuno che le perdite del settore, che vale il 10% del PIL, saranno catastrofiche. Si prospettano da 143 milioni a 260 milioni di presenze in meno rispetto al 2019, per un mancato introito tra i 18 e i 29 miliardi di euro. Una vera ripresa del settore, che tornerà faticosamente ai numeri pre-Covid, si avrà solo nella primavera del 2021. Sarà soprattutto la mancata presenza straniera a pesare sulla contrazione dei flussi, tuttavia il clima generale di incertezza, anche economica, ha dissuaso un italiano su tre dal prenotare le vacanze in Italia. La peculiare tipologia aziendale italiana, composta da imprese turistiche e ricettive di piccole dimensioni spesso a conduzione familiare, potrebbe non essere in grado di assorbire e superare una flessione di lavoro così drastica e imponente: è dunque opportuno favorire, per quanto possibile e sicuro, la ripresa delle attività nella stagione estiva sia con misure di sostegno economico, sia con azioni mirate alla sicurezza sanitaria, sia con azioni di promozione territoriale.

La Basilicata

Nel 2019 la Basilicata ha registrato 2.733.969 presenze (Fonte: APT Basilicata) con un incremento del 5% rispetto al 2018 principalmente legato alla capacità attrattiva della città di Matera. Quasi la metà delle presenze sono registrate nella Costa Jonica: 1.263.867 nel 2019 (-1,46% sul 2018). I turisti che scelgono la Basilicata sono per l’87% di provenienza italiana, le regioni più affezionate sono la Puglia (20,4%), la Campania (19,87%), il Lazio (14,55%) e la Lombardia (9,31%).

Emerge dai dati appena citati che la Basilicata (con l’esclusione della città di Matera) soffrirà meno di altri territori della mancata presenza straniera, godendo di un mercato interno abbastanza ampio e affezionato. Tuttavia, l’emergenza sanitaria che ha condotto alle scelte di chiusura genera un tale disagio (sociale, psicologico, economico…) che sarà necessario coltivare, o meglio “coccolare”, il mercato interno se si vuole sperare in una stagione non troppo sotto le aspettative.

Inoltre, le aziende balneari e le strutture ricettive della Costa Jonica hanno già subito un considerevole shock economico dall’ondata di maltempo dello scorso novembre, dalla sospensione del turismo scolastico, dal mancato lavoro durante la Pasqua e nei ponti primaverili. In particolare la tromba d’aria che ha attraversato il metapontino e il materano nell’autunno 2019 ha provocato danni stimati per oltre 46 milioni di euro. La Regione ha chiesto ed ottenuto lo stato di emergenza, tuttavia il ristoro economico per i danni subiti nel settore turistico tarda ad arrivare. Accelerare i procedimenti e concedere a stretto giro i contributi a quanti hanno subito danni è un primo, e utilissimo, passo per la costruzione di una strategia complessiva di riapertura del comparto turistico che permetta al settore di limitare le perdite e mantenere i livelli occupazioniali, predisponendosi così alla stagione 2021 nel migliore dei modi. La necessità di affrontare la riapertura ora, proponendo un piano di soluzioni integrate ed efficaci è spiegata dal vicepresidente Federbalneari Mauro Della Valle:

Siamo consapevoli – spiega il vicepresidente di Federbalneari – che quest’anno lavoreremo soprattutto con gli italiani e che avremo un ruolo di accoglienza anche psicologica. Perché le spiagge saranno il primo luogo dove iniziare, lentamente, a riprendere in mano la propria vita cercando di gettarsi alle spalle questa tragedia. Il mare può essere il posto ideale per farlo, a patto che si seguano alcune regole. Linee guida che devono arrivare dopo Pasqua, altrimenti non si fa in tempo”. Ad oggi è bloccata la manutenzione ordinaria delle strutture. “Ci vogliono almeno 15 giorni per vagliare la sabbia e disinfettarla – aggiunge Della Valle – e gli stabilimenti devono essere pronti a fine maggio, per poter partire a giugno. Perché non credo che a luglio si potranno tenere separati gli italiani dal mare”. (Il Fatto Quotidiano, 13 Aprile 2020).

Misure di sostegno economico per il comparto

Oltre all’interessante proposta di un voucher da 500 euro per promuovere le prenotazioni di vacanze in Italia in discussione per il prossimo Decreto Aprile, riteniamo opportune le seguenti azioni sul territorio lucano: Contributo per le imprese con sede legale e operativa in Basilicata pari al 30% del fatturato 2019 per le attività ricettive a carattere stagionale e al 10% per quelle non stagionali. Il contributo sarà erogato al 40% in conto capitale, e al 60% come sconto sulla tassazione 2020 al fine di permettere l’avvio delle attività estive. Detraibilità delle spese per alberghi e altre strutture ricettive e per i lidi per chi abbia trascorso le vacanze in Basilicata. (Holiday bond – Pollica). Contributo per coprire le spese di fitto per almeno il 20%. Misure di organizzazione/gestione per le aziende balneari. Con l’AGR del 8 aprile 2020 l’assessore Merra comunica che entro l’estate la Regione Basilicata provvederà all’estensione delle concessioni demaniali marittime fino al 2033, un provvedimento a lungo chiesto ed atteso.

In considerazione della particolarità della prossima stagione, sarebbe opportuno bloccare i canoni demaniali e considerare la possibilità di ampliamento temporaneo delle concessioni al fine di permettere un ulteriore distanziamento degli ombrelloni.

Erogazione contributi per il ristoro dei danni in relazione allo stato di emergenza per l’ondata di maltempo del Novembre 2019. Ripascimento spiagge per i Comuni più esposti al fenomeno dell’erosione, Scanzano Jonico e Bernalda (Metaponto) Per i quali sono stati stanziati nel “Patto per il Sud” rispettivamente circa €7.500.000 e circa €10.000.000 – Consentire i lavori di manutenzione, ripristino, sanificazione delle strutture balneari e delle strutture ricettive da subito. Ulteriore distanziamento degli ombrelloni (almeno 30% in più), limite massimo di 4 persone per ombrellone. Zone di cortesia tra gli ombrelloni in cui sia vietato stanziare. – Prenotazione obbligatoria con almeno due settimane di anticipo. Ogni lido dovrebbe pertanto dotarsi di un sistema di prenotazione a distanza (Whatsapp, sito web, pagina Facebook etc…). Secondo un studio diretto da CDP sull’innovazione nel settore turistico l’uso dei supporti digitali e, più in generale, l’innovazione tecnologica migliora la relazione con il cliente, ed è una leva determinante per lo sviluppo del settore nei prossimi 5 anni. – Dotazione di mascherine, guanti e termoscanner presso lidi, alberghi e strutture ricettive. Obbligo di disinfezione delle superfici e della sabbia. Prevedere il solo servizio all’ombrellone, vietando o sconsigliando il servizio al bancone bar. Anche in questo caso, provvedere ad un metodo digitale per gli ordini potrebbe rivelarsi una scelta vincente anche in futuro. Prevedere un sistema di “prenotazione” con numero chiuso anche per le spiagge libere, in modo da evitare affollamento. Definire, di concerto con le Asl, un protocollo di intervento per i turisti di cui si sospetta un possibile contagio. Sarà opportuno costituire una squadra di medici unicamente destinata a questa funzione e prevedere la necessità di una o più strutture in cui sottoporre a quarantena gli eventuali positivi non gravi. Concordare con Apt un’ampia campagna di promozione territoriale che proponga il sistema mare – borghi – ruralità al fine di incentivare l’interesse per la Regione attraverso la proposta di un turismo meno di “destinazione” e più di “esperienza” individuale. Ulteriori proposte. Lo scopo di queste proposte è quello di consegnare al territorio la possibilità di concludere una stagione nella media degli ultimi anni, ovvero di non incorrere in un’apertura fallimentare. Sarà pertanto auspicabile un monitoraggio serio di tutti i lavoratori della filiera turistico-ricettiva e dell’indotto, ivi compresi i bagnini e il personale in spiaggia. Anche in questo senso, l’ospedale qatariota potrebbe offrire un utilissimo presidio territoriale per la sicurezza sanitaria del settore. (Il presidio, posto a servizio di una programmazione territoriale seria ed efficace, potrebbe essere considerato positivamente da residenti e turisti).

Matera

La città, nonostante il brusco calo di presenze nel primo trimestre del 2020, ha una capacità attrattiva ancora intensa che va sfruttata al meglio. Considerare il numero chiuso, gli ingressi scaglionati e una gestione del trasporto pubblico che consenta il distanziamento favorirebbe non solo la ripresa del settore in città ma anche una migliore spendibilità della costa, da cui partirebbero gite ed escursioni.

I Borghi

La struttura demografica della Basilicata ha permesso la conservazione di piccoli borghi ricchi di arte, storia e tradizioni. Tra questi, ben 7 sono iscritti a “I Borghi più belli d’Italia”: Acerenza, Castelmezzano, Guardia Perticara, Irsina, Pietrapertosa, Venosa e Viggianello. L’area collinare e montana della Regione è costellata di piccoli centri abitati di grande suggestione: la fruizione di questo tipo di turismo che possiamo definire esperienziale è per natura lontana dai flussi massivi, quindi di per sè stessa “distanziata”. Sarebbe utile incentivare la conoscenza e la promozione della rete di borghi lucani, anche come forma di esperienza complementare, non alternativa, al turismo balneare. Turismo rurale: transumanza e wine-tour. Sempre nell’ottica di proporre esperienze attraenti e che contemporaneamente rispettino le restrizioni anticontagio, nella progettazione della campagna di promozione territoriale potrebbero risultare vincenti accenni specifici alla fruizione del paesaggio rurale: i percorsi della transumanza e l’eccellenza della produzione viti-vinicola, in particolare, locale possono anche favorire un prolungamento della stagione fino a Settembre inoltrato.

Il già citato studio di Cassa Depositi e Prestiti sull’innovazione tecnologica nel turismo non solo indica come scelta vincente la scelta tecnologica, ma chiarisce come in Italia questa strada sia ancora poco percorsa: la politica del turismo in Basilicata può e deve sfruttare il momento di crisi anche per cominciare a inserire nel territorio elementi di crescita che favoriranno il futuro sviluppo.

Comitato di Azione Civica Crescita Irsina

Comitato di Azione Civica Vero Policoro