Una Fase 2 green per la Basilicata in sette mosse

Idee per la ripartenza post-pandemia e il rilancio: le proposte di Legambiente

Mettere in campo interventi rapidi sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’economia, puntando sulla semplificazione delle procedure e tenendo insieme l’innovazione e la riduzione delle disuguaglianze, come oggi solo gli investimenti green consentono. Perchè la questione ambientale, ancor di più oggi, nel pieno di una grave crisi sanitaria ed economica, non è uno dei temi sul tavolo ma “la questione” che definirà le forme dello sviluppo, è la grande opportunità per creare lavoro, per rendere più competitiva l’economia, per spingere innovazione e ricerca e combattere le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali. E l’ambiente rappresenta l’unico vero fattore di sviluppo per un territorio come quello della Basilicata, che ancora conserva un vantaggio competitivo rispetto a molte regioni italiane in termini di elevata dotazione di infrastrutture ambientali e basso impatto antropico.

“A partire da questa riflessione – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – Legambiente vuole lanciare la sua “ricetta green” al Governo regionale nella settimana delle aperture post-coronavirus e a pochi giorni dall’emanazione del “Decreto Rilancio”, presentando 7 proposte per la ripartenza che guardano al futuro immediato della Regione e che pensiamo possano essere condivise da larga parte del mondo produttivo e del terzo settore”.

“Ripartire in Basilicata – continua Lanorte – per noi significa mettere in campo progetti di green economy a cominciare dalle opere grandi, medie e piccole che sono ferme o languono. E quindi la priorità è aprire o riaprire i cantieri e rilanciare investimenti ed innovazione. Perchè la Basilicata ha una lunga storia di opere necessarie e utili bloccate o che procedono a rilento in mezzo a inadempienze, rimpalli e contenziosi, cattiva progettazione, piani finanziari incerti,  lievitazioni dei costi, perdita di finanziamenti da parte della pubblica amministrazione locale, commissari straordinari. E sono tutte opere che riguardano settori fondamentali quali la messa in sicurezza del territorio, le bonifiche delle aree contaminate, le infrastrutture e la mobilità sostenibile, la tutela delle acque, la gestione dei rifiuti, la riqualificazione del patrimonio edilizio, le aree interne. Tutte opere utili per i cittadini e per i territori, perchè servono a migliorare la sicurezza idrogeologica, sismica e sanitaria, sono finalizzate a innovare il sistema della mobilità, a diminuire il consumo delle risorse naturali e di materia, a favorire la transizione energetica, a mitigare il disagio insediativo nelle aree interne”.

Quello che ci aspettiamo, quindi, è che in questa fase si possa operare per raggiungere i seguenti obiettivi:

Mettere in campo azioni concrete di prevenzione del dissesto idrogeologico sbloccando gli interventi già previsti, all’interno di una logica organica di manutenzione e riassetto del territorio; accelerare gli investimenti in infrastrutture di trasporto utili cioè quelle ferroviarie (e non necessariamente l’alta velocità) e sbloccare i cantieri per l’adeguamento e manutenzione della rete stradale non più funzionale. Realizzare interventi per la mobilità sostenibile con nuove modalità organizzative, innovazione tecnologica, maggiore diffusione di mezzi a elevata efficienza energetica e a ridotte emissioni inquinanti, rafforzando il trasporto pubblico, promuovendo l’intermodalità e aprendo cantieri per realizzare reti ciclabili; accelerare l’iter per la realizzazione degli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica dei rifiuti previsti a livello regionale; Portare a conclusione in tempi brevi la bonifica dei siti contaminati (SIN Tito e Val Basento, area ex-Fenice, discariche in infrazione, Itrec, aree petrolifere); completare rapidamente gli interventi sugli impianti di depurazione reflui urbani in infrazione. Riparare gli acquedotti colabrodo che disperdono il 50% dell’acqua immessa. Potenziare i controlli ambientali sugli scarichi abusivi. Aprire cantieri per la manutenzione delle infrastrutture idriche; Favorire l’apertura di migliaia di cantieri per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio sfruttando gli incentivi esistenti. Intervenire rapidamente per l’adeguamento e manutenzione degli edifici scolastici; Favorire l’avvio di cantieri diffusi nelle aree interne semplificando gli interventi per portare la banda larga in tutti i piccoli comuni. Sostenere concretamente la ripartenza turistica soprattutto nelle aree interne. Investire maggiori risorse economiche su parchi e aree protette.

“Interventi diffusi – conclude Lanorte – che possono partire in pochi mesi e produrre risultati immediati e a supporto di coloro che più stanno soffrendo l’impatto della crisi. Per questo chiediamo al Governo regionale di costruire su queste sfide un confronto con tutti gli interlocutori sociali e economici, di aprire ad idee e proposte, per poi accelerare nel cambiamento di cui abbiamo bisogno”