Arresti caporalato, Cgil: “economia locale a rischio illegalità”

"Non si può più aspettare, le istituzioni regionali intervengano con gli strumenti e le risorse già predisposte"

Gli arresti di questa mattina a seguito della maxi operazione della Guardia di Finanza contro il caporalato in Basilicata, che ha portato al sequestro di 12 aziende agricole lucane, è l’ennesima riprova della presenza dilagante della illegalità nella nostra regione. Atti perpetrati da vere e proprie organizzazioni criminali rischiano di connotare l’economia della Basilicata mettendo a repentaglio la tenuta sociale della regione, a partire proprio dallo sfruttamento della manodopera straniera in agricoltura.

È necessario che le istituzioni intervengano celermente per garantire il rispetto della legalità. Solo un’azione capillare e precoce sul territorio da parte delle istituzioni può davvero mettere un freno al fenomeno del caporalato.

Da mesi Cgil e terzo settore chiedono alla Regione Basilicata un tavolo di confronto per affrontare le varie questioni che attengono all’accoglienza dei migranti stagionali, specie alla luce dell’emergenza sanitaria da covid 19. Più volte come sindacato confederale e provinciale, insieme al sindacato di categoria Flai Cgil, abbiamo denunciato la presenza dei migranti stagionali in alloggi di fortuna negli ultimi mesi, sollecitando la Regione affinché pubblicasse il prima possibile i bandi per la gestione dei centri di accoglienza a Metaponto e nell’Alto Bradano. Un passaggio imprescindibile sia per garantire i livelli essenziale di condizioni igienico sanitarie, sia per consentire il reclutamento della manodopera straniera tramite i Centri per l’impiego e garantire il trasporto dei braccianti dai centri ai campi in piena regolarità, perché è qui che si annidano in maniera subdola le maglie del caporalato.

Ogni nostra richiesta è stata evasa, compresa la lettera inviata congiuntamente al presidente della Regione Vito Bardi insieme a Cisl, Uil, cooperative e associazioni di volontariato proprio sulla situazione già critica nel Metapontino.

È evidente che non si può più aspettare. La Regione Basilicata ha il dovere di mettere in campo tutte le azioni necessarie per mettere fine a questa piaga sociale che in questo particolare momento di crisi, oltre a danneggiare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti, danneggia quelle aziende agricole che agiscono nel rispetto delle norme.

Gli strumenti ci sono e anche le risorse economiche. Chiediamo pertanto alla Regione un incontro urgente al fine di attuare le seguenti azioni: predisposizione di misure che metta in condizione di sicurezza igienico-sanitarie tutto il complesso mondo dei migranti, formale ed informale, organizzando e programmando interventi specifici per la sicurezza, coinvolgendo le strutture della sanità pubblica e coinvolgendo le organizzazioni non governative impegnate nel campo sanitario internazionale in applicazione delle disposizioni normative, legislative e dei protocolli riguardanti la sicurezza generale e la sicurezza del mondo del lavoro;

provvedere urgentemente all’allestimento di strutture di emergenza per l’alloggio temporaneo dei braccianti stranieri che nei territori della Basilicata emanando gli avvisi e i bandi per sostenere i centri di accoglienza dei lavoratori stagionali; attivazione concreta delle risorse finanziarie disponibili per gli interventi rientranti nell’ambito del Progetto SUPREME-PIU, già presentato al ministero del lavoro dalla Regione Basilicata e concordato negli appositi Tavoli presso le Prefetture di Matera e Potenza che prevede interventi sulla logistica, sul trasporto, sulla formazione, ecc.;

ulteriore sostegno ai CAS che con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza del 18 ottobre 2018, hanno subito la riduzione sostanziale della quota destinata alla spesa per l’accoglienza per mantenere gli standard adeguati alle necessità richieste; supporto e riconoscimento per le attività di volontariato svolte dagli enti religiosi nei centri di accoglienza e dalle associazioni impegnate nelle azioni di informazione e di prima assistenza sanitaria sia nei centri di accoglienza che nelle aggregazioni informali; nei confronti istituzionali con il governo promuovere e sostenere azioni legislative finalizzate alla regolarizzazione degli immigrati senza permesso di soggiorno presenti sul territorio nazionale e regionale.

Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata

Eustachio Nicoletti, segretario generale Cgil Matera