Basilicata. I lucani devono sopportare anche i sottosegretari di Vito Bardi

Mentre la regione vive condizioni drammatiche loro fanno i giochetti istituzionali per ripagare le cambiali elettorali

Oggi 17 giugno si è riunita la Commissione consigliare permanente Affari istituzionali, per discutere il disegno di legge relativo all’istituzione dei sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale. Voi vi chiederete: ma a che servono questi sottosegretari, sono necessari?

Il presidente della Commissione, il leghista Pasquale Cariello, dice che servono a “consentire al governo regionale di poter partecipare alle numerose sedi istituzionali in cui necessita o comunque è opportuna la presenza di un rappresentante istituzionale e non esclusivamente tecnico della Regione”. Siccome sappiamo che nelle precedenti legislature e Giunte regionali questa grave necessità non è stata mai avvertita, vi traduciamo il concetto. Il presidente Cariello nella sostanza vuol dire ciò che non può dire: “Abbiamo fatto promesse elettorali e qualcuno aspetta un incarico, una nomina di prestigio, una postazione di comando, così ci siamo inventati i sottosegretari”.

State tranquilli, non hanno un costo, tiene a precisare Cariello: l’incarico è previsto a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese sostenute.

Dunque l’incarico non serve a distribuire indennità e stipendi, ma tesserini per partecipare alle riunioni che contano, per interloquire con i ministeri e con le altre articolazioni dello Stato, per farsi delegare alle trattative con i sindacati o con le multinazionali, per rappresentare la Giunta e magari infilare qualche pacco agli assessori.

Insomma, chi aspira a fare il sottosegretario ha ben altri interessi che uno stipendio. E dunque i sottosegretari saranno dei tecnici o dei politici? Se saranno dei tecnici la domanda è: alla Regione, per caso, non ci sono più i direttori generali e i loro dirigenti? Se saranno politici la domanda è: ma gli assessori non sono politici?

La verità è che quel disegno di legge, qualunque siano le motivazioni, è una “cagata pazzesca” direbbe Fantozzi. È un patto elettorale con alcuni grandi sostenitori della coalizione di centro-destra. Ma non è escluso – e questo Pasquale Cariello non può saperlo – che la mossa serva a rinforzare le difese del presidente Bardi dagli uomini di cui non si fida, assessori compresi.

Comunque sia, la Basilicata ha ben altre emergenze. E questi giochetti “istituzionali” hanno il sapore di una banale offesa all’intelligenza dei cittadini. Pensate alle cose serie e fatele, che in questa regione la situazione è seria e grave.