Basilicata, sanità: la risonanza magnetica è urgente ma non ci sono posti

La storia di una donna lucana che avrebbe dovuto fare l'esame entro dieci giorni dalla prescrizione perchè dalle analisi è emersa un'anomalia in un marcatore tumorale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna lucana che avrebbe dovuto fare una risonanza magnetica con priorità B (entro dieci giorni dalla prescrizione) ma che al momento non è riuscita a prenotarla attraverso il Cup perchè viene effettuata una sola prestazione con prioorità al giorno. Di seguito la lettera.

“Avete idea di cosa significhi prenotare una prestazione sanitaria con priorità B in Basilicata? Bene, vi racconto la mia storia.

In data 25 giugno il medico di base mi prescrive una Risonanza magnetica dell’addome superiore ed inferiore con scavo pelvico, la prescrizione prevede una priorità di tipo B: l’esame deve essere effettuato entro 10 giorni, poiché vi è un’anomalia, ovvero un valore eccessivo nel marcatore tumorale Cea.

Nella stessa giornata chiamo il Cup:  dopo 45 minuti di attesa finalmente parlo con un operatore, il quale mi spiega che non ci sono posti liberi con priorità entro i 10 giorni successivi, il sistema mostra una data disponibile il 7 luglio, ma non prenotabile perché non rispetterebbe i 10 giorni. Così mi consiglia di chiamare sabato 27 alle 8:00 del mattino per prenotarla, sempre che prima di me nessun altro in tutta la regione prenoti la stessa prestazione. Inoltre l’operatore mi dice che in questo periodo, siccome i medici mettono molte priorità, il “sistema” ha diminuito le disponibilità per le priorità, riducendole ad una sola prestazione al giorno.

Il sistema mi sembra assurdo, ma è strettamente necessario, così sabato 27 giugno alle 8:00 in punto chiamo il Cup, faccio vari tentativi di chiamata: sempre occupato. Finalmente risulta libero e sono la seconda in coda, riesco a parlare subito con l’operatore che mi dice che la prestazione è stata già prenotata da un altro utente… La prossima data disponibile è il 9 luglio, quindi mi consiglia di richiamare lunedì 29 giugno sempre alle 8:00 per ritentare di prenotare.

Armata di santa pazienza, ripeto l’operazione lunedì mattina e, dopo 123 tentativi di chiamata e 45 minuti, finalmente sono in coda ad attendere il mio turno con il numero 76! Alla mia richiesta all’operatore, segue sempre la stessa risposta: la prestazione è stata già prenotata, la prossima data disponibile è il 14 luglio, posso riprovarci il 4 luglio.

Nonostante abbia manifestato la mia indignazione all’operatore, lo stesso, dichiarandosi impotente, mi consiglia di fare le mie rimostranze all’Urp della Direzione Sanitaria.

Dalla mia prima telefonata al Cup, il giorno stesso della prescrizione, se sarò fortunata e riuscirò a prenotare per il 14 luglio saranno trascorsi 19 giorni, alla faccia della priorità B!

Di quale priorità parliamo se i 10 giorni non iniziano nel momento in cui l’utente chiama il Cup, visto che si è invitati a richiamare quando indicato dall’operatore per riuscire a prenotare entro il decimo giorno successivo?

E visto che non vi è alcuna certezza del fatto che proprio quello sia il giorno giusto, ovvero che tu sia l’unico utente in tutta la regione a chiedere quella prestazione con quella priorità?

Insomma, è un sistema folle: quasi più semplice pensare di azzeccare un terno secco!

Mi chiedo se i lucani siano cittadini degni di essere curati o burattini che giocano a mosca cieca. Mi chiedo chi pensa di affrontare in questo modo le urgenze, chi abbia preso la scellerata decisione di ridurre le prestazioni giornaliere a disposizione delle priorità, nel momento in cui i medici di base aumentano le prestazioni con priorità, forse dovute al ritardo con il quale si sono riprese le attività ambulatoriali in tutta la regione dopo la fase di chiusura per Covid-19.

Io non ci sto. Questo “sistema” non è funzionale e pertanto va cambiato.

Fin quando i lucani continueranno ad accettare tutto in silenzio non cambierà mai niente.

Lettera firmata