Lavoro e coronavirus: in Basilicata tra aprile e maggio 13,2 milioni di cassa integrazione

E’ quanto si rileva dal Primo Report Uil sulle conseguenze della pandemia sul mercato del lavoro

Nel bimestre del lockdwon più acuto (aprile e maggio) in Basilicata sono state autorizzate 13,2 milioni di cassa integrazione guadagni di cui 9,2 milioni ordinaria, 2,1 milioni da Fondi di Solidarietà e 1,9 milioni cig in deroga. E’ quanto si rileva dal Primo Report Uil sulle conseguenze della pandemia sul mercato del lavoro. In dettaglio a maggio si è registrato il più massiccio ricorso alla cig che abbia mai riguardato la nostra regione con 8,1 milioni di ore, di cui 4,9 milioni cig ordinaria, 1,7 milioni da Fondi Solidarietà e 1,5 milioni ordinaria.

I dati di maggio sulla cassa integrazione diffusi ieri l’altro dall’Inps – commenta il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli – mostrano numeri mai visti in precedenza. L’emergenza sanitaria si è tradotta in emergenza occupazionale e per questo – aggiunge – abbiamo necessità di monitorare costantemente se le misure attuate dal Governo stanno rispondendo, ed in che modo, alla tenuta del nostro mercato del lavoro.

Abbiamo, purtroppo, vissuto in un recente passato una pesante crisi da cui il nostro sistema Paese ha cercato, e cerca ancora oggi, di risollevarsi. La difficilissima crisi economico-finanziaria del 2008 si trascinò dietro lunghi anni di effetti negativi sul versante occupazionale. In quel contesto, accanto ai classici ammortizzatori sociali, venne introdotta per la prima volta la cassa integrazione in deroga, uno strumento, gestito direttamente dalle Regioni, che si rivelò di fondamentale importanza per la salvaguardia di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che non avevano strumenti di sostegno al reddito. In quegli anni di crisi acerrima, si cominciò a parlare di una riforma degli ammortizzatori sociali e ieri, come oggi, il Sindacato scongiurò fortemente l’idea di una riforma in costanza di crisi. A distanza di qualche anno, siamo di nuovo in presenza di una crisi che purtroppo non crediamo presenterà un conto più basso di quello del 2008. Ma forse oltre ai vigenti e strutturati ammortizzatori sociali, la neo reintrodotta cassa in deroga e gli strumenti di sostegno al reddito creati dalla bilateralità, riusciranno a tamponare un’emorragia occupazionale di cui è impossibile per ora fare previsioni.

Come richiesto unitariamente da Uil Cgil e Cisl, il Governo – continua Tortorelli – ha annunciato l’emanazione di un decreto legge che permetterà a tutte le imprese, che hanno esaurito o stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali, di poter anticipare, rispetto alla data indicata dal Decreto Rilancio, l’utilizzo delle ulteriori 4 settimane previste. Il Decreto consentirà di garantire la fruizione della Cigo o dell’Assegno Ordinario per tutte quelle imprese costrette alla chiusura sin dai primi giorni di marzo che, altrimenti, sarebbero rimaste senza nessun ammortizzatore sociale già dalla fine di giugno.

 Si tratta – aggiunge – di un atto di grande responsabilità che permetterà di assicurare, a migliaia di lavoratori e lavoratrici, la continuità del sostegno al reddito. Un provvedimento che apprezziamo, ma che rischia di non essere sufficiente, perché la fase di debolezza della nostra economia continuerà ancora per parecchi mesi.

Per queste ragioni abbiamo chiesto che si reperiscano le risorse finanziarie necessarie per prorogare gli interventi di cassa integrazione ed assegno ordinario sino alla fine dell’anno, con l’obiettivo di accompagnare la difficile ripartenza delle imprese, che più di altre sono state colpite dall’emergenza sanitaria.

Solo quando avremo messo in sicurezza il nostro sistema produttivo si potrà affrontare il tema di una riforma degli ammortizzatori sociali sulla quale, sin da oggi, ci dichiariamo disponibili.