Sciopero alla Italtractor di Potenza, “forniture dalla Corea ci tolgono il lavoro”

Fim, Fiom e Uilm: "Non consentiremo che lo stabilimento lucano diventi un sito di assemblaggio e spedizioni perdendo il suo contenuto industriale"

I lavoratori della Italtractor Itm di Potenza hanno manifestato una grossa preoccupazione rispetto alla tenuta industriale degli stabilimenti italiani e segnatamente a quello di Potenza. Il continuo ricorso a componenti prodotti all’estero per alimentare l’assemblaggio e la insufficiente propensione agli investimenti tesi a migliorare la qualità delle produzioni determinano rischi per la tenuta dello stabilimento.

Nello specifico i lavoratori stanno scioperando perché sono arrivati in fabbrica dei grossi lotti di componenti provenienti dalla Corea che storicamente venivano stampati dallo stabilimenti ITM di Ceprano (Fr) e lavorati in quello di Potenza. Questa fornitura, che è solo l’ultima in ordine di tempo, ha sottratto molti giorni di lavoro agli stabilimenti italiani nel mentre sui lavoratori grava una pesante cassa integrazione.

Le organizzazioni sindacali sono da mesi impegnate in un teso confronto per indurre l’azienda ai necessari investimenti negli stabilimenti per renderli competitivi. Ad aprile 2019 la stessa azienda aveva annunciato un piano di investimenti per l’ammontare di 4,2 milioni di euro per lo stabilimento di Potenza che è stato completamente disatteso mentre il ricorso a componenti prodotti all’estero è aumentato. Tutto ciò manifesta la chiara intenzione a svuotare dei contenuti industriali gli stabilimenti Italiani. La preoccupazione è ancora maggiore in funzione delle joint ventures annunciate dall’azienda con l’indiana DOZCO che potrebbe fornire gli stessi prodotti realizzati in Italia.

Ricordiamo che lo stabilimento di Potenza occupa circa trecento lavoratori oltre al relativo indotto e che è ancora una delle realtà industriali più importante del potentino.

I lavoratori ritengono non più procrastinabile un reale piano industriale che definisca il futuro degli stabilimenti italiani e la loro uscita dagli ammortizzatori sociali in atto. La scelta di posizionarsi su produzioni ad elevato valore aggiunto va sostenuta con adeguati investimenti tesi a radicare gli stabilimenti sui territori in cui operano.

I lavoratori e le organizzazioni sindacali ritengono necessario che anche le istituzioni intervengano, per quanto di loro competenza, al fine di garantire i livelli occupazionali dello stabilimento lucano nel prossimo futuro.

Non consentiremo che lo stabilimento di Potenza diventi un sito di assemblaggio e spedizioni perdendo il suo contenuto industriale. A tal fine chiediamo all’azienda un piano industriale e alle istituzioni regionali una convocazione urgente dell’azienda per realizzare le necessarie sinergie utili a concretizzare un reale e non rinviabile piano di investimenti per lo stabilimento ITM di Potenza.

Fiom Fim Uilm Basilicata, Rsu di Stabilimento

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