Tutela dell’ambiente. E’ il tempo di cambiare

Lettera aperta da Altragricoltura ai giovani di Friday For Future ed a quanti si stanno impegnando per difendere l’ambiente e il diritto ad un futuro degno.

Siamo un movimento di agricoltori, contadini, braccianti, cittadini liberi che da decenni si battono per la Sovranità Alimentare. Negli ultimi 25 anni abbiamo denunciato e cercato di contrastare gli effetti di una crisi in cui il mondo delle campagne italiane è precipitato per le scelte imposte da un modello produttivo, economico e sociale sempre più insostenibile e in cui non ci riconosciamo.
Noi la chiamiamo crisi ma, forse, è solo il volto vero (e che ormai non si può più nascondere) di una trasformazione epocale che ci riguarda tutti e che, mostrandoci una realtà dai costi sociali pesantissimi, ci colpisce nelle condizioni economiche, nei diritti, nella salute e che paghiamo pesantemente per le condizioni ambientali che mettono a rischio il futuro delle comunità, delle persone, dello stesso pianeta.
Abbiamo provato con le nostre lotte, con le mobilitazioni, con la ricerca continua di pratiche positive e socialmente condivise, con le nostre proposte a resistere  ed a tenere aperta la via del futuro.
Una via che, a volte, ci è sembrata tanto stretta da chiudersi davanti a noi condannandoci alla sconfitta e che abbiamo pagato a costo di molti sacrifici.
Nelle campagne italiane molti agricoltori hanno abbandonato e sono aumentati i suicidi, in tanta parte del mondo gli agricoltori hanno conosciuto la repressione, i braccianti continuano a soffrire senza servizi ed a volte a morire nei pulmini scassati dei caporali o nelle baraccopoli senza dignità; tutti noi, in quanto cittadini, vediamo erodere il nostro diritto alla salute ed alla sicurezza alimentare come diritto fondamentale e riconosciuto per tutti e non solo per chi può comprare cibo ad alto prezzo o permettersi di vivere in ville miliardarie.
Noi, comunque, non ci siamo arresi e chi lavora la terra e nel mare (con buona pace di chi ci vorrebbe tutti soldatini e schiavi obbedienti del mercato e della speculazione finanziaria) è ancora qui a ricordare a tutti che il mondo può fare a meno di molte cose ma non del cibo, dell’aria, dell’acqua, dell’energia per muoverci e dello spazio in cui e per cui vivere.

Oggi è la giornata mondiale dell’ambiente e noi, insieme a tanti altri movimenti e contadini del mondo, riconoscendosi nelle proposte che avanza il Movimento internazionale di Via Campesina (il più grande movimento mondiale di agricoltori, contadini, pescatori artigianali, braccianti, popoli indigeni e cittadini) ci rivolgiamo a voi che vi state mobilitando insieme a tanti giovani in tutto il mondo chiedendo un cambiamento profondo nelle scelte politiche e sociali nei confronti della natura e dell’ambiente.
Vi incoraggiamo a continuare ed a estendere la vostra capacità di mobilitarvi coinvolgendo, con la forza delle vostre proposte e della vostra giovinezza, tutta la società nel cambiamento che ormai è ineludibile.
Noi siamo con voi senza se e senza ma, nel momento delicato in cui siete chiamati a convincere il mondo che cambiare “conviene”, che la difesa dell’ambiente non è un esercizio da salotto ma il terreno concreto su cui ricostruire un modello di società giusto e utile capace di dare risposte.

Siamo convinti che la più grande e urgente risposta positiva che va data per difendere l’ambiente e il futuro di questo pianeta è una Nuova Riforma Agraria che ci offra le condizioni dentro cui ragionare di diritti e di un corretto rapporto fra le persone e con la natura.
Nel secolo scorso, i nostri contadini poveri seppero conquistare il diritto alla terra costringendo lo Stato a espropriarla agli agrari e aiutando, così, il nostro Paese ad uscire dal lungo medioevo feudale in cui era tenuto. Oggi dobbiamo tornare a strappare il diritto alla terra ai nuovi poteri speculativi e finanziari come prima condizione per tornare a difenderla.
Ma, per noi, non si tratta più solo di distribuire terre (garantendo l’accesso alle risorse produttive, al credito, ai finanziamenti, alla commercializzazione), oggi puntiamo ad un’agricoltura e ad una pesca basate sulla difesa e sulla ricostruzione del territorio nel suo insieme nell’ambito della sovranità alimentare e con l’agroecologia.
La nuova Riforma Agraria di cui abbiamo bisogno è quella che non solo garantisce la democratizzazione della terra, ma considera anche tutti gli aspetti che consentono una vita dignitosa per le famiglie: acqua, mari, foreste e acque interne, semi , biodiversità nel loro insieme nonché la regolamentazione del mercato e la messa al bando del dumping e della speculazione finanziaria sul cibo.
Una Riforma che non ci attendiamo “dall’alto” come atto e gesto di “accondiscendenza del potere illuminato” ma, piuttosto, come il frutto di una grande iniziativa dal basso che mobiliti le esperienze e le coscienze sociali e che “strappi e ricontratti” le regole nuove di cui abbiamo bisogno.

Per questi compiti e obiettivi, sempre più strategici per l’umanità, serve tutta la forza che un largo movimento popolare sa e può mettere insieme.
Serve il vostro protagonismo responsabile fondato sulla curiosità, la voglia di capire, la scelta di campo che vi fa stare dalla parte giusta della difesa dei diritti, la vostra capacità di produrre e riprodurre significato e condivisione dei saperi sapendo usare tutte le opportunità che la nuova società della comunicazione offre come non mai prima.
Voi siete una grande e straordinaria opportunità per tutti noi: quella di spalancare la porta che noi abbiamo saputo e potuto fin qui solo impedire si chiudesse definitivamente.
Noi (quella parte della mia generazione che ha resistito fin qui) ci abbiamo messo “un piede dentro”, impedendo che il neoliberalismo speculativo del nostro tempo chiudesse a chiave e a doppia mandata la stanza del suo banchetto tenendo tutti fuori.
Ora tocca a voi: irrompete! Portate dentro la vostra intelligenza, la vostra capacità, la vostra giovinezza e la vostra cultura e coscienza agroecologica.
E’ il tempo della nuova Riforma Agraria del Cibo, della Terra e del Mare.

Gianni Fabbris – contadino senza terra
Movimento Altragricoltura