Infanzia e Adolescenza, il Garante lucano fa il bilancio di un anno di attività

"Vissuto giorno dopo giorno per tutelare, affermare, promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti in Basilicata"

Il Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Vincenzo Giuliano, fa il bilancio di un anno di attività dell’Ufficio (dal primo aprile 2019 al 31 marzo 2020).

Un intero anno -spiega Giuliano- vissuto giorno dopo giorno per tutelare, affermare, promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti in Basilicata come diritti soggettivi individuali e collettivi irrinunciabili ed  inderogabili e per riaccendere speranze e fiducia sul loro futuro in questa nostra e loro terra.

Tantissime le segnalazioni pervenute dalle due provincie all’Ufficio del Garante riguardanti le materie scolastiche, problemi familiari, problematiche sanitarie, materie di sicurezza, assistenza sociale, minori non accompagnati. Molte, poi, le attività messe in atto sul territorio regionale: l’organizzazione di Convegni, la sottoscrizione di Protocolli di Intesa, la tutela non giurisdizionale dei minori, la realizzazione di corsi di formazione e progetti”.

Da segnalare il Corso di formazione per “Tutori legali volontari di minori stranieri non accompagnati”, il Protocollo d’intesa tra Garante regionale, Presidente del Tribunale per i Minorenni e Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sul “Monitoraggio della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati”.

Una nota particolare -aggiunge il Garante- per il Progetto Scu.Ba.Lù., giunto alla seconda Edizione. Il progetto ha rappresentato un percorso di crescita per i giovani lucani nell’ambito del tema dell’emergenza educativa: dall’esercizio del diritto di partecipazione comunitaria dei bambini e degli adolescenti all’apprendimento proattivo dell’esperienza di cittadinanza attiva. Le finalità e l’approccio comune degli istituti scolastici aderenti (di entrambe le provincie Potenza e Matera) hanno permesso di formare persone responsabili con un profondo senso civico, in grado di approcciarsi alle regole della convivenza democratica. Promuovere la partecipazione alle scelte della società civile, educare al rispetto dei beni comuni, al contrasto del bullismo e cyberbullismo: questi gli obiettivi raggiunti al termine del progetto”.

E ancora il progetto ‘Una Scuola per tutti’, l’Indagine conoscitiva sul ‘Bullismo e Cyber-Bullismo nella scuola lucana’, le iniziative promosse in occasione di ‘Matera Capitale europea della cultura 2019’ con la riunione della Rete dei Garanti dell’Infanzia e dell’Adolescenza regionali che ha visto la partecipazione di diversi Garanti regionali e di altre istituzioni nazionali e locali allo scopo di creare sinergie tra i vari organi che si occupano di bambini ed adolescenti a livello locale, regionale e nazionale. Di importante impatto – sottolinea – l’iniziativa denominata ‘Rete dei Garanti e Marcia d’Amore per la Cultura’”.

Di rilievo, -sottolinea ancora- inoltre il rafforzamento dei rapporti con l’autorità nazionale ed i garanti regionali e la partecipazione attiva alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli delle Regioni e delle Province autonome – Coordinamento degli organi di garanzia, con l’elaborazione delle Linee di indirizzo a cui le Assemblee legislative si potranno attenere per assicurare una maggiore uniformità delle legislazioni, per la valorizzazione degli Organi di garanzia regionali, nonché per le loro future nomine”.

Non è mancata la giusta attenzione al periodo di estrema criticità che stiamo vivendo a causa della pandemia. Di qui le riflessioni sul ‘Da dove andremo a ri-cominciare per ri-costruire il futuro?’ , considerando che non basta più il binomio razionalità e tecnologia, occorre integrare e utilizzare anche un altro binomio: intelligenza ed etica. Ha ragione chi parla di ‘etica umanistica’ o di ‘neo-umanesimo etico’. Non c’è dubbio – evidenzia Giuliano – che bisogna ricominciare dal mondo dei minori, dalle bambine, dai bambini e dagli adolescenti, da zero a diciotto anni di età; perché essi rappresentano comunque il presente e il futuro; perché rappresentano in ogni caso un quarto della popolazione; perché è in quegli anni, gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, che si costruisce la personalità dell’uomo e del cittadino. E come andremo a ricominciare? Andremo a ricominciare riaffermando i punti fermi che già conosciamo, ma che fa comodo per molte ragioni dimenticare: ricominciare riaffermando gli obiettivi e i principi generali, e operare con coerente sequenzialità”.

Altra riflessione concreta andava fatta sulle ‘condizioni e prospettive nel mondo dei minori al tempo della Pandemia’. Quest’epoca è un periodo straordinario di rottura delle forme di vita e dei modelli di organizzazione sociale e di ordinamento politico – amministrativo, che nei tempi normali, avevamo ritenuto solidi e inattaccabili. Ma -conclude Vincenzo Giuliano- questo tempo può e deve essere l’occasione per osservare con atteggiamento critico le realtà che avevamo costruito attorno a noi nella convinzione della loro inattaccabilità, inalterabilità, invulnerabilità, e per rivedere, con rinnovata volontà e fiducia nel futuro, i parametri ideali di riferimento, cogliendo la stridente contraddizione culturale e sociale che questa crisi ha messo in moto”.