Reddito minimo e Tirocini inclusione sociale, “gravi le affermazioni dell’assessore Cupparo”

Cgil, Cisl e Uil: La democrazia non è un'opzione

Gravissimo quanto apprendiamo a mezzo stampa da un comunicato diramato dall’assessore regionale Francesco Cupparo sulla situazione dei beneficiari del TIS, che sarebbero interessati da una nuova misura che prevederebbe il “rientro” alle attività di pubblica utilità presso gli Enti Pubblici.

Dopo mesi e reiterate richieste di confronto e dopo che – sul tavolo del partenariato sociale – tutti i partecipanti avevano richiesto la convocazione di una riunione per condividere e discutere i contenuti della misura, nei fatti l’Assessore ci pone di fronte a un fatto compiuto: la delibera, infatti, è stata già approvata senza alcun confronto democratico con le parti, nemmeno quello espressamente previsto dalle procedure di consultazione per l’utilizzo delle relative risorse attestate sul Fondo Sociale Europeo.

Le scriventi organizzazioni sindacali hanno più volte richiesto un tavolo di discussione e armonizzazione delle varie misure destinate alla povertà e all’inclusione sociale presenti in regione, senza alcun successo; abbiamo denunciato il determinarsi di una condizione di grandissimo disagio per i beneficiari Reddito Minimo, costretti a un impossibile recupero delle ore non effettuate durante il lockdown; abbiamo chiesto espressamente l’esonero per le condizioni più fragili.

Oggi assistiamo all’ennesima decisione unilaterale della regione che, per le caratteristiche della nuova misura, determinerà anche gravi disparità di trattamento tra le due platee dei TIS e del Reddito Minimo.

La Regione ci “concede” – a latere del tavolo sugli ammortizzatori in deroga, convocato per il 14 luglio – un “confronto” sul tema TIS e RMI; di quale confronto si parla, considerato che le relative decisioni sono state assunte senza alcuna discussione e in spregio dei regolamenti europei sul coinvolgimento delle parti sociali?

Preoccupa tantissimo questa concezione del dialogo sociale come di un orpello di cui si possa benissimo fare a meno all’occorrenza. Evidenziamo, inoltre, che la gestione delle due misure senza alcuna possibilità di discussione e ri-articolazione dei progetti sta determinando il consolidarsi di una platea di non garantiti utilizzati per sopperire alle mancanze di organico negli enti pubblici, senza alcuna tutela e senza alcun diritto. Si torni indietro il prima possibile e si avvii il confronto quanto prima.

Segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil Basilicata