Siamo nell’europea Basilicata o nell’africana Basilighana?

Facoltà di medicina e pozzi d’acqua. Tutto fa brodo nella pentola della mediocrità

“La facoltà di medicina all’Unibas è una grande opportunità per tutto il territorio lucano e per la nostra sanità”. Lo dice Rocco Maglietta, già direttore generale e commissario dell’ospedale San Carlo di Potenza, direttore dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera e del Crob di Rionero e attuale direttore sanitario dell’istituto Don Uva di Potenza.

Esperto di nepotismo, servitore del potente di turno, più volte finito sotto la lente della magistratura, specialista di clientele, dice che la facoltà di medicina è una grande opportunità. Se lo dice, anche lui, c’è da preoccuparsi seriamente.

Uno che è stato nominato Commissario dell’azienda ospedaliera San Carlo quando era già in pensione, dovrebbe tacere e invece parla parla come se la sua esperienza di manager fosse finita sui manuali più prestigiosi del settore anziché nei fascicoli di molte indagini giudiziarie.

Se parla lui di sanità, la gente si spaventa. E si spaventa anche se a parlarne sono gli stessi che stanno mandando a puttane ospedali e servizi territoriali per la salute.

Ad esultare per la facoltà di medicina non è solo Maglietta. Tutti coloro che hanno contribuito a distruggere la sanità e la Basilicata esultano. Da Pittella a Braia a Polese, finanche Bardi e Rosa esultano anche se nulla c’entrano con l’accordo siglato nei giorni scorsi. Le loro esultanze sono legate al consenso. Tutti si comportano come quegli affamati che sgomitano per un tozzo di pane: è mio, no è mio!

Una classe dirigente senza pudore, mediocre e dannosa. Spesso avvezza ad imitare i capi africani di Paesi in miseria per il cinismo, l’ingordigia dei loro dirigenti e per la genuflessione dei loro governi ai poteri stranieri.

E siccome siamo in Africa, domani 31 luglio alle 10 in contrada Malta a Muro Lucano verrà inaugurato un pozzo di emungimento per servire i comuni di Muro Lucano e Bella, in cui da tempo l’acqua è razionata per poche ore al giorno. Capite? Per lungo tempo, migliaia di persone, in una regione di un Paese tra i più ricchi e civili del mondo, hanno subito il razionamento dell’acqua, all’altezza del ventunesimo secolo. E siccome siamo in Africa, a inaugurare il pozzo ci saranno il presidente della Regione, l’assessore all’Ambiente e l’amministratore unico dell’Acquerotto lucano. L’evento è straordinario proprio perché siamo in Basilighana, altrimenti che senso avrebbe tanta pomposità in una regione civile dove tutto funziona, persino i servizi essenziali? In Burkina Faso è legittimo festeggiare un pozzo, qui sarebbe più elegante vergognarsi.