Acqua inquinata, qualcuno la usa e nessuno controlla

A San Chirico Nuovo (Potenza) grave episodio di violazione dell’ordinanza di divieto

Il sindaco di San Chirico Nuovo, il 2 settembre 2019 ha emesso un’ordinanza di divieto, a scopo preventivo e cautelativo, di utilizzo ad uso alimentare umano, di irrigazione agricola, e di abbeveramento animale delle acque sorgive delle fontane del Barone, di Lenne, di Pila San Pietro e di Viscilo.

L’Ordinanza  si è resa necessaria a seguito di analisi, eseguite sulle acque sorgive, che avrebbero rilevato il superamento della soglia di contaminazione (CSC) rispetto alla elevata concentrazione di Stronzio (Sr-90) e di altri metalli pesanti quali Alluminio, Ferro e di ulteriori elementi inorganici quali il Litio.

L’ordinanza aveva carattere preventivo e cautelativo in attesa che gli Enti preposti facessero le opportune verifiche.

Tuttavia, quella zona, e precisamente a circa 300-400 metri dalla Fontana del Barone, nel 1994 è stata interessata dalla concessione di coltivazione Orsini alla Petrex, con scopi esplorativi. Fu scavato un pozzo ci circa 2500 metri di profondità. L’esplorazione fornì esito “sterile”.

Le 4 fontane appartengono hanno un elevato indice di correlazione perché  appartenenti allo stesso reticolo e corpo idrico profondo.

Successivamente all’Ordinanza in quelle acque furono trovati idrocarburi e altri inquinanti chimici oltre soglia.

Detto questo, che ci fa quel trattore (nella foto) che tira acqua dalla fontana Pila caricandola nella cisterna? L’ordinanza del sindaco parla chiaro: vietata per uso umano, per uso animale e per uso agricolo.

E se quel signore che tira acqua fosse un Consigliere comunale la faccenda sarebbe ancora più grave. Dove va a finire quell’acqua? E da quanto tempo dura la faccenda?

Il sindaco e le altre autorità competenti facciano le dovute verifiche e adoperino tutte le misure di controllo all’altezza della gravità del caso.

trattore