L’Aor San Carlo divide il mondo del volontariato sanitario lucano

Il Referente Regionale di settore dell'Anpas Basilicata, Egidio Ciancio “ Barresi deve assumersi la responsabilità di tale atto, le sigle nazionali del volontariato lucano non possono essere escluse in questo modo. Si convochi subito un tavolo di programmazione”

Da circa una settimana l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo ha stipulato una convenzione su base provinciale con il Comitato Regionale Croce Rossa Basilicata per l’attività di pre-triage legata al covid 19 da realizzare nei pressi degli accessi dei pronto soccorso dei presidi ospedalieri di Potenza, Lagonegro, Melfi, Villa D’Agri e Pescopagano.

I volontari della Croce Rossa assicureranno presso le strutture interessate l’attività di assistenza agli utenti in arrivo presso i nosocomi in coordinazione con le direzioni sanitarie dei singoli ospedali.

La convenzione a firma del Direttore Generale Aor San Carlo Barresi ha suscitato sgomento e rabbia in diverse sigle del volontariato lucano operante nel settore sanitario, le quali si sentono escluse ingiustamente dal sistema di assistenza ai cittadini creato dal San Carlo. Tra le diverse organizzazioni vi è anche Anpas Basilicata, associazione regionale di volontariato presieduta da Rocco Lomonaco la quale da circa 20 Anni opera nel territorio lucano impegnandosi attivamente nel settore sociale e sanitario oltre che in protezione civile.

A dare notizia di questa strada percorsa dal San Carlo è proprio il Referente Regionale Sanitario di Anpas Basilicata Egidio Ciancio “assurdo essere trattati cosi dopo tutti i mesi di impegno profusi nella battaglia al covid 19. Il volontariato lucano di diverse sigle da mesi è impegnato nell’assistenze alle tende pre-triage davanti agli ospedali, con diverse attività di assistenza ai cittadini. È irragionevole che oggi proprio l’Aor San Carlo effettui una scelta discriminatoria nei nostri confronti, in forza del Codice del Terzo Settore, strumento che prevede nei servizi sanitari complessi una consultazione tra le tre sigle nazionali Anpas, Croce Rossa e Misericordie.

Invece il Direttore Barresi ha fatto una scelta di campo escludendoci a priori, senza neanche creare un tavolo di concertazione tra le Odv, al fine di distribuire l’impegno e le tante professionalità presenti nei diversi territori” e continua Ciancio “ a questo punto chiediamo urgentemente al Direttore Barresi di convocare un tavolo di concertazione sul tema, tavolo che deve includere anche il Dipartimento delle Politiche della Persona della Regione Basilicata con l’intervento dell’assessore Leone. Noi non siamo carne da macello da utilizzare quando vi è l’emergenza e poi da scartare nel momento della programmazione rivolta ai cittadini delle nostre comunità. Una scelta discriminante e mortificante per la nostra organizzazione regionale che non riesce a capire come si possa parlare di Terzo Settore in Sanità escludendo chi per forza di legge deve essere presente al tavolo”.

La convenzione prevede un rimborso di € 16,10 ad ora di impegno del singolo volontario determinato dalla quota di un dipendete con contratto collettivo categoria C, ed avrà la durata di un Anno. Ad oggi le tante organizzazioni di volontariato che hanno operato in maniera gratuita e con il sostegno delle sole donazioni dei cittadini nell’emergenza covid-19, nel momento in cui potrebbero usufruire di un contributo a sostegno delle tante azioni svolte nei singoli territori vengono escluse.

La decisione presa dal San Carlo sicuramente va a minare anche i diversi rapporti di collaborazione tra le sigle nazionali di volontariato presenti nella Regione Basilicata creando diversi mal di pancia tra i tanti volontari che hanno operato in maniera egregia a supporto dei cittadini in questa difficile emergenza. Ma la Regione Basilicata era a conoscenza di tale atto? Chi ha deciso di escludere l’opera meritoria dei tanti volontari privilegiando solo una sigla? Attendiamo i prossimi giorni per capire l’evolversi della situazione.