Navette Matera-Bari Palese, la partita va chiusa altrimenti si faccia avviso pubblico

Abiusi (Ambiente e Legalità) fa chiarezza sulla questione

La Presidenza del Cotrab non gradisce le letterine ma gli incontri per pervenire, forse, a un accordo in materia di regolamentazione del servizio navette tra Matera- Bari Palese e Matera- Ferrandina Scalo potrebbero essere inutili. Noi riteniamo che il tempo sia scaduto, la Provincia di Matera è stata chiara! Si attivi il servizio alle condizioni preesistenti, ante sentenza Tar Basilicata n°462/2020 del 15/7/20 salvo conguaglio riveniente dai nuovi accordi contrattuali di natura economica che scaturiranno tra Regione Basilicata e Cotrab per il proseguimento del servizio di Tpl.

Per quello che riguarda le partite pregresse, nel mentre le fatture fino al 30/11/2019 sono state regolarmente liquidate per quelle che vanno dal 1/12/19 al 31/3/20 si è in attesa di una semplice rettifica della fatturazione da parte di Cotrab. Circa le problematiche relative al distanziamento previsto dai DPCM covid-19 diciamo che il problema non esiste perché la soluzione sarà del tutto identica a tutto il trasporto su gomma regionale ed i provvedimenti che si dovessero, eventualmente, prendere per quello regionale saranno adottati anche per quello che riguarda il servizio navetta, in materia non anticipiamo nulla ma riteniamo che la cosa riguardi principalmente il trasporto scolastico. La partita va chiusa altrimenti si faccia l’avviso pubblico per acquisire la manifestazione di interesse ad effettuare il servizio da parte di altri operatori e si parta con il servizio nei primissimi giorni del mese di settembre, si è perso già molto tempo.

La citata sentenza del Tar è invece utilissima perché ci permette di sganciarci da quel contratto dichiarato decaduto; nelle more del nuovo bando di gara e della nuova aggiudicazione dovrà essere stabilito il nuovo corrispettivo ma si potranno rimodulare anche i servizi per razionalizzare la spesa. I contratti decaduti tra Cotrab e le due provincie, Potenza e Matera, erano del tipo net-cost e cioè sia i rischi industriali che quelli commerciali erano a carico del Consorzio ed erano caratterizzati da una notevole rigidità sia per quello che riguardava le modifiche organizzative del lavoro sia per le modifiche relative alla istituzione di nuove corse o soppressione o variazione del programma di esercizio. Una reale flessibilità veniva riconosciuta solo per l’insorgenza di cause di forza maggiore o di mutamenti imprevedibili.

In concreto dalla mancata ma auspicata riprogrammazione prevista con la dgr 1345/2013 i chilometri percorsi dal TPL sono passati da 16 milioni a 17,5 milioni, il costo complessivo a carico della Regione è passato da 40 milioni a circa 48 milioni di euro mentre quelle poche linee per le quali era prevista una soppressione totale o parziale perché presentavano valori bassissimi di coefficiente di riempimento, termine eufemistico per dire passeggeri prossimi allo zero, non hanno subito alcun intervento eppure si trattava solo di 654 mila km. Si Proceda! Si cominci a razionalizzare almeno un poco e questo rientra nelle competenze delle Province!

Pio Abiusi, associazione Ambiente e Legalità