Potenza, centrosinistra in crisi d’astinenza per nomine e poltrone?

La Basilicata Possibile: quello che li fa impazzire è la consapevolezza di aver perso il monopolio ventennale che alimentava la filiera del consenso

Purtroppo, se non nei toni sguaiati, non sorprende più l’atteggiamento mistificatorio utilizzato dal centrosinistra a guida Falotico, per proporsi come la vera opposizione alla Giunta Guarente. Cioè quella che vota contro a prescindere dal bene della città.

Tralasciamo, i commenti da “sepolcri imbiancati” circa la nomina di Naborre all’Acta – del quale valuteremo l’operato al termine del suo mandato – per provare a ricondurre a verità le cose false usate strumentalmente contro La Basilicata Possibile.

Siamo accusati di essere interlocutori privilegiati della maggioranza come se fosse una nostra colpa (e non un merito) riuscire a fare approvare, anche dalla maggioranza, quelle proposte che erano parte qualificante del nostro programma. Semplicemente mente chi dice che abbiamo presentato mozioni congiunte con la maggioranza. Al più, per fortuna e per nostro merito, le nostre mozioni sono state votate anche dal centro-destra spesso con il voto contrario o con l’assenza “temporanea” del centro-sinistra (per esempio sul Tavolo Tecnico per Potenza Città dello Sport).

Allo stesso modo è curioso essere accusati di aver consentito, con la nostra presenza fino a fine seduta, che il Consiglio Comunale non venisse interrotto per mancanza del numero legale. Noi facciamo così, soprattutto quando ci sono provvedimenti fondamentali (come le anticipazioni di liquidità per pagare rapidamente tutti i debiti pregressi del Comune che hanno visto il voto contrario del centrosinistra) per il bene della Città.

In realtà quello che fa impazzire quel minestrone che si fa chiamare centro-sinistra è la consapevolezza di aver perso il monopolio ventennale delle nomine e delle prebende utili ad alimentare la filiera del consenso.

Una prassi che non ci appartiene tanto è vero che:

– rispetto alla prassi consolidata (ma le nomine spettano comunque al Sindaco) per la nomina del collegio dei revisori di ACTA che assegna all’opposizione la possibilità di indicare almeno uno dei 3 membri previsti, il 23 Giugno ricevevamo l’invito del Sindaco per un incontro con le opposizioni per discutere dei profili previsti per tali ruoli.

– Il centrosinistra chiedeva il rinvio dell’incontro al 25 Giugno. L’incontro non si teneva per indisponibilità del Sindaco e, anche la nostra richiesta di incontrarci comunque, anche in assenza del Sindaco, come opposizioni veniva rifiutata dal centro-sinistra che da allora non ci ha più chiesto di affrontare insieme il tema.

– In data 5 luglio abbiamo inviato ai nostri iscritti e sostenitori (coloro che condividono i principi fondanti di LBP che erano oltre 600 all’epoca) una mail con l’invito a inviarci la disponibilità (con curriculum) a ricoprire quel tipo di incarico qualora ci fosse stato richiesto.

– Nessuna delle candidature a noi pervenute aveva i requisiti necessari sicché ci siamo limitati a esprimere il nostro parere sui profili di coloro che avevano partecipato al bando.

– Tutto qui. Noi facciamo così.

A chi ci accusa di aver svoltato a destra chiediamo se sia di destra aver ottenuto che i buoni pasto venissero erogati anche ai cittadini stranieri, oppure aver ottenuto l’impegno dell’Amministrazione sull’avvio della ciclo-pedonalità da subito (e non alle calende greche come sostenuto da Falotico & Co), sul Piano Sociale di Zona e sul Piano per il Turismo (altro che Tassa di Soggiorno) mai realizzati dalle amministrazioni precedenti.

Quando poi si parla di anti-fascismo (è rimasta solo questa la differenza tra questo centro-sinistra e la destra?) non accettiamo lezioni da nessuno – visto che, per esempio, ci siamo trovati soli a fronteggiare i rigurgiti di fascismo verificatisi sul lungo-Basento la scorsa estate. Meno ancora accettiamo l’accusa di fare accordi sottobanco con la destra quando invece il centro-sinistra, fin dalla prima occasione e contravvenendo agli accordi unitariamente presi dall’opposizione, decise di votare il Presidente del Consiglio Cannizzaro.

E’ curioso che a richiamarci sulla retta via sia proprio chi ha consegnato la Città alla destra invitando, al ballottaggio, ad “andare al mare” oppure a votare per Guarente pur di salvare la propria poltrona. Tutti sanno che in caso di nostra vittoria molti degli attuali consiglieri del centrosinistra non sarebbero stati eletti.

Non siamo noi, evidentemente, ad aver dimenticato per cosa abbiamo chiesto il voto. Solo noi in campagna elettorale abbiamo potuto parlare di quell’anti-razzismo che andrebbe declinato anche in azioni concrete e non assecondando le pulsioni elettoralistiche della destra (vedi lager in Libia confermati dai recenti accordi, vedi decreti sicurezza tuttora in piedi), di autonomia differenziata e di federalismo fiscale che testimoniavano della scomparsa del Sud dall’agenda del centro-sinistra, di difesa del territorio contro le estrazioni petrolifere e l’eolico selvaggio. Anche attorno a questo abbiamo raccolto il consenso che ci ha consentito di essere la prima forza politica a Potenza e di eleggere 5 consiglieri.

Spiace che qualcuno dei nostri consiglieri se lo sia dimenticato e abbia deciso di abbracciare chi, su questi temi, ha detto e praticato cose opposte. Davvero siamo noi quelli attaccati alle poltrone? Direbbe Totò “Ma fateci il piacere!”

La Basilicata Possibile Consiglio Comunale di Potenza