Potenza, Festa della birra: il sindaco si arrampica agli specchi

Mario Guarente dovrebbe rispondere alla semplice domanda: quale indifferibile interesse pubblico rende necessaria quella manifestazione in tempo di Covid?

Ieri, 25 agosto, abbiamo pubblicato un articolo per informare l’opinione pubblica sul festival della birra che si terrà a Potenza, in piazza Prefettura dal 27 al 30 agosto. Con tanto di street food, animazione e 14 stand.

La notizia è che un evento del genere si svolge in piena ripresa del numero dei contagi da coronavirus, dopo la tregua delle ultime settimane. Condividendo le perplessità di molti cittadini abbiamo ritenuto inopportuna l’iniziativa in questo momento. A quale, indifferibile, necessità pubblica risponde questa manifestazione? Non è dato saperlo.

Nervose, invece, le reazioni di chi detiene un interesse privato in quell’evento. Direttore artistico, organizzatori. Tutti, anche il sindaco, si sono precipitati a chiarire – dopo, non prima, la pubblicazione dell’articolo – che si tratta di una manifestazione organizzata con tutte le precauzioni del caso: mascherine, distanziamento, contingentamento degli ingressi.

Perciò tutto in regola con tanto di autorizzazioni da parte delle autorità: dall’Asp alla Questura, dalla Prefettura al Comune.

Eppure, un film in piazza è un evento molto più controllabile di una festa dove si beve. Un dibattito pubblico in piazza è molto più controllabile di una festa dove si beve. Una serata dedicata ai libri è ben altra cosa che 4 serate dedicate alla birra. Con tutte le precauzioni di questo mondo, gli organizzatori e il sindaco sono certi di avere il controllo di ogni cosa? Sono certi di tenere a bada i soliti debosciati che scambiano la goliardia con il bordello da fare magari nei vicoli intorno alla piazza? Sono così certi che le precauzioni formalmente sottoscritte nelle richieste di autorizzazione saranno rispettate da tutti?

Non ci prendiamo in giro. Una cosa – ripetiamo-  è vedere un film in piazza, altra cosa è bere birra in piazza. Per carità, oltre che augurarcelo, siamo certi che non accadrà nulla di cui pentirsi, ma il buon senso avrebbe imposto in questa fase di rinviare la manifestazione a tempi più tranquilli.

Evidentemente è proprio il buon senso a mancare mentre prevale l’interesse privato su quello pubblico. Il sindaco si è assunto una grossa responsabilità autorizzando quella manifestazione. Mario Guarente, invece di giustificarsi arrampicandosi agli specchi, dovrebbe rispondere alla semplice domanda: quale, indifferibile, interesse pubblico, rende necessaria quella manifestazione?

La locandina della manifestazione

festa birra