La città tra movida e degrado: la denuncia di Potenzattiva foto

L'associazione: Dalle periferie al centro storico strade dissestate, rifiuti, e scempio del decoro

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I mesi trascorsi rinchiusi in casa per l’emergenza Covid, pur tra costrizioni e privazioni di talune libertà e di fondamentali diritti individuali, ci hanno fatto riscoprire la bellezza di silenzi senza frastuono di motori, clacson e lavori, dell’aria ripulita dai gas mortiferi delle automobili, di strade liberate dal traffico e dalla quotidiana invasione selvaggia dei pullman extraurbani…. E persino una città grigia e triste come Potenza sembrava aver ritrovato in quei mesi una sua dimensione umana.

Con l’avanzare della primavera, la natura pareva rinascere come mai, tra alberi e arbusti fioriti e canti di uccelli in volo, che si riappropriavano degli spazi silenziosi e puliti.

E anche le strade, i marciapiedi, le scarpate, le piazze, i vicoli apparivano finalmente liberi dalle consuete distese di lattine, bottiglie, bicchieri e rifiuti di ogni tipo, in una città deserta, ma libera dal degrado e dalla monnezza delle movide isteriche del fine settimana: droghe fittizie per dimenticare e nascondere, almeno per qualche ora, disagio sociale e vuoto interiore.

L’emergenza Covid è cessata (almeno per ora), ed è ripresa come prima, e più di prima, la vita frenetica quotidiana, insieme al frastuono del traffico e dei lavori edili e stradali (più pressanti che mai), all’inquinamento e … alla monnezza e al degrado.

Strade ridotte, come e più di prima, a sterrati pericolosi, dove i lavori di interramento della rete di fibra ottica (pare essere l’unica priorità urgente di questa città), che hanno interessato ogni quartiere, non solo hanno creato disagi continui, ma hanno disseminato le strade di pericolose buche, voragini, avvallamenti, cedimenti del manto stradale; aggravando la percorribilità di ogni strada urbana, evidentemente a causa di un’esecuzione del tutto approssimativa dei lavori, da parte dell’impresa appaltante, e priva di alcun controllo, da parte dell’amministrazione comunale e della direzione dei lavori (frequenti le rotture di tubazioni idriche e fognarie, più che evidente quella occorsa in Viale Dante, che ha provocato la cessazione della fornitura dell’acqua potabile per numerose ore, in diversi quartieri).

Se le strade sono praticamente non percorribili per le auto, marciapiedi e percorsi pedonali non sono da meno: buche diffuse, pavimentazioni divelte, cunette invase da fango, terra, pietrisco e rifiuti di ogni tipo, che si stratificano senza interruzione di continuità.

E questo avviene in ogni angolo della città: dalle periferie di cemento di Macchia Romana, Serpentone-Poggio Tre Galli, Gallitello, Malvaccaro-Macchia Giocoli, etc., ai quartieri più centrali e al Centro Storico.

In particolare le strade e gli spazi che circondano il centro e Montereale sono disseminati di rifiuti, che continuano ad accumularsi ovunque lungo: marciapiedi, scalinate, scarpate, cunette stradali, parcheggi. E questo non solo nei giorni successivi alle movide notturne del fine settimana, fortemente volute e incoraggiate da questa Amministrazione, ma in ogni giorno della settimana, ormai da mesi.

In questo clima di degrado crescente (da segnalare la condizione del Parco di Montereale domenica mattina: con montagne di rifiuti indifferenziati frettolosamente ammucchiati in alcuni sacchi e una puzza nauseabonda proveniente dai muri della piscina ridotti a orinatoi di massa), si moltiplicano gli atti di vandalismo e di bullismo : panchine divelte, scritte sui muri, segnali stradali divelti, danni alle auto e … due ragazzi morti di recente, in circostanze del tutto sospette : tra gang . sempre più diffuse di ragazzi, anche minorenni, che si aggirano con aria da bulli nelle notti del fine settimana, e luoghi di spaccio che si moltiplicano (da Montereale a Piazza XVII Agosto, agli innumerevoli spazi bui di periferie quali Macchia Romana, Serpentone e persino del polo scolastico).

E’ questa la Potenza che vogliamo? Una città che sa mascherarsi delle luci scintillanti e dei suoni accattivanti della movida estiva di Montereale, della Villa del Prefetto e dei nuovi locali modaioli di via Pretoria, per nascondere il volto del degrado sociale, urbano e ambientale? O quella che anela al nuovo stadio e alla città dello sport, mentre i quartieri diventano sempre più degradati e invivibili e la cementificazione dormitorio ha raggiunto livelli di pericolosa insostenibilità urbana, ambientale e sociale?

Spero, e tanti lo sperano con me, che non sia questa la Potenza che desideriamo, ma una Potenza dove si possa vivere respirando un’aria libera da traffico e frastuono continui; abitando quartieri vivibili; percorrendo strade pulite e sicure, spazi verdi, arredi urbani e percorsi pedonali curati e protetti; parchi, viali alberati e scarpate dove gli alberi si piantano e si tutelano e la biodiversità si alimenta.

Una città che ponga la parola fine al “potere del cemento”.

Paolo Baffari Movimento Potenzattiva

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