Covid e lavoro, in Basilicata 1,5 ore di cassa integrazione ad agosto

Tortorelli (Uil): Il rischio che avvertiamo più forte è che la pandemia acuisca il divario Nord-Sud e le indicazioni della Svimez mettono in guardia su questo pericolo

Nel solo mese di agosto sono state poco meno di 1 milione 500 mila le ore di cassa integrazione autorizzate in Basilicata con causale “Covid-19”. In dettaglio per tipologia di intervento – secondo il report dell’Osservatorio Inps sulla cig – 725mila ore sono dai Fondi di Solidarietà, 470 mila cig ordinaria e 250 mila cig in deroga.

“Siamo alla conferma che gli effetti dell’emergenza epimediologica su produzione ed occupazione sono tutt’altro che avviati verso un sia pure graduale superamento. Anzi i continui incrementi di casi di contagio tra i lavoratori lucani sono per tutti – istituzioni sanitarie e non – un forte richiamo a tenere alta l’attenzione perché con il rientro a lavoro le condizioni di sicurezza siano sempre e dovunque garantite”: è il commento del segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli.

Nel sottolineare che “in 5 mesi di convivenza con un’ emergenza epidemiologica senza precedenti, la cassa integrazione ha registrato gli stessi numeri complessivi del triennio di crisi 2013-2015”, Tortorelli aggiunge che “la cassa integrazione è, in tutte le sue diverse gestioni e specificità di settore, uno strumento che in ogni crisi ha saputo, pur con le sue criticità, contenere effetti che sarebbero stati altrimenti devastanti. Ed è proprio per questo motivo che quando si metterà mano a questo strumento, sapendo che in ballo c’è la vita lavorativa e personale di migliaia di lavoratrici e lavoratori, occorrerà considerare e ponderare con attenzione tempi e modalità di rivisitazione della misura.

Ma ribadiamo una nostra preoccupazione : Il rischio che avvertiamo più forte è che la pandemia acuisca il divario Nord-Sud e le indicazioni della Svimez mettono in guardia su questo pericolo.  La differenziazione territoriale dei processi di resistenza allo shock e di ripartenza nel postCovid pone dunque al governo nazionale il tema della riduzione dei divari regionali come via obbligata alla ricostruzione post-Covid. Anziché affannarsi a sostenere la causa delle tante questioni territoriali (del Nord, del Centro, del Mezzogiorno) che si contendono il primato nel dibattito in corso sulle vie di uscita dalla pandemia – dice il segretario della Uil – è tempo di compattare l’interesse nazionale sul tema che le risolverebbe tutte se solo l’obiettivo della crescita venisse perseguito congiuntamente a quello della riduzione dei nostri divari territoriali. Dalla Giunta Regionale di Basilicata – che pure in passato ha parlato di strategia unitaria delle Regioni del Sud senza però darne seguito- aspettiamo almeno le prime idee di quello che sarà  il Piano Strategico Regionale, al quale anche Svimez è chiamata a collaborare nella scrittura e che è ancora un “oggetto misterioso”.

Intanto, per la Basilicata come per tutto il Sud le risorse europee sono l’occasione storica di riavvicinarsi al resto del Paese. L’Europa ci chiede di utilizzare i nuovi finanziamenti da dedicare a progetti che riducano le disuguaglianze  per una maggiore coesione sociale tra Nord-Sud e a superare l’enorme gap anche nei diritti di cittadinanza. Bisognerà pensare ed adottare, con immediatezza, strumenti straordinari. Abbiamo pertanto indicato un Piano che, tuttavia, sia principalmente una grande manovra-ponte di sostegno di empowerment dei soggetti sociali e delle famiglie colpite dalla crisi che rinforzi la capacità reddituale, di consumo e bisogni essenziali delle famiglie e dei ceti in discesa sociale per i colpi della crisi. Un grande programma anticiclico regionale, finanziato da un Fondo Unico Anticrisi, approvvigionato con la riprogrammazione dei Fondi Ue 2014/20 residui non impegnati, con misure per le imprese e per le famiglie (anche sotto forma di contributi monetari diretti) selezionate in modo da essere incentrate su interventi di impatto diretto sul ciclo. Dalla Giunta Regionale – conclude Tortorelli – ci aspettiamo uno scatto di progettualità e una diversa qualità di concertazione sociale”.