Indotto Eni Viggiano: cresce la tensione

Fim Uilm: esuberi alla Maersk

Si è tenuto, nel pomeriggio di ieri, un nuovo incontro sindacale all’interno della Maesrk, azienda dell’indotto Eni di Viggiano che stabilmente ha occupato circa 300 lavoratori. È la più grande azienda dell’indotto che opera nel settore della sicurezza e del mantenimento della stessa all’interno del Centro Oli di Viggiano che, a seguito della riduzione delle attività da parte di Eni, ha dovuto fronteggiare la riduzione delle attività ricorrendo agli ammortizzatori sociali pur di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali.

L’azienda ha già dichiarato, per le prossime settimane un esubero di circa 60 unità, confermando nella giornata di ieri il trend negativo delle attività e dunque il già menzionato esubero che coinvolge circa 34 contratti a tempo determinato ed una trentina a tempo indeterminato.

A metà settembre scadranno tutti i contratti a tempo determinato e ad oggi come dichiarato dalla direzione aziendale la possibilità di proroga dei suddetti contratti diventa difficile.

Per quanto ci riguarda, come Organizzazioni Sindacali, abbiamo messo in campo ogni azione all’interno della Maersk, sia con l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale che con un sistema di solidarietà tra lavoratori che ci ha consentito il mantenimento di tutti i livelli occupazionali fino al 14 settembre

Riteniamo inaccettabile che l’Eni possa ridurre anche le attività legate alla sicurezza all’interno del Centro Oli di Viggiano perché oltre a quelle manutentive ed a quelle ambientali si aggiunge un altro tassello, quello della sicurezza, come il resto, inaccettabile, perché a riducendo i livelli occupazionali riduce, a sua volta, l’aspetto fondamentale della tutela della vita e della sicurezza dei lavoratori.

Cosa dobbiamo aspettare ancora, caro Presidente Bardi e caro Ministro Lamorgese, affinché l’Eni dimostri rispetto mettendo in campo quelle azioni volte ad evitare gli incidenti sul lavoro e le tensioni sociali all’interno del Centro Oli di Viggiano?

In questo modo si sta sottovalutando la situazione nell’area industriale della Val D’agri, e forse quando una mattina ci risveglieremo da questo lungo sonno troveremo tanti lavoratori e tanti cittadini a presidiare gli ingressi del Centro Oli di Viggiano.

Fim Uilm

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