Latronico. Impianto recupero rifiuti: il sindaco risponde nuovamente al Comitato per il No

Riceviamo e pubblichiamo la nota di risposta di Fausto De Maria al Comitato che si oppone al progetto per la raccolta differenziata

Riceviamo e pubblichiamo la nuova nota di risposta di Fausto De Maria al Comitato che si oppone al progetto per la raccolta differenziata

Ormai siamo alla disperazione di chi non vuole farsi una ragione della realizzazione dell’impianto e, dopo varie tirate di giacche e dispute “tecniche”, si rende conto che la futura realizzazione e messa in esercizio dell’impianto asfalterà tutte le menzogne fatte circolare in questi ultimi 4 anni.
Ormai basta aspettare solo qualche mese!

Ma, per puro esercizio e per non far arrabbiare ancora una volta chi dice che “il Sindaco risponde sempre”, sbugiardiamo ancora una volta le affermazioni scritte in questo manifesto.

– A Guardia Perticara si parla di un intervento di ampliamento di una discarica, impianto assolutamente differente da quello che sarà realizzato nel nostro Comune. Lo sto ripetendo alla nausea ma, evidentemente, per il comitato è troppo appetitoso fare questo paragone! Ma è mio dovere far capire al Comitato, anche con l’aiuto del “cucchiaino”, che la differenza tra l’impianto che si farà a Latronico e una discarica è sostanziale: nel nostro caso i rifiuti vengono recuperati per essere selezionati e consegnati ai Consorzi di riciclo per riutilizzarli e dargli una nuova vita. Si tratta di economia circolare: i materiali non vengono depositati o interrati (come avverrebbe in una discarica) ma selezionati per renderli ancora utilizzabili. E’ così difficile capire che questo impianto è l’esatto opposto di una discarica?! Lo dice anche il nome: uno è un impianto di recupero, l’altro (le discariche) sono impianti di smaltimento!

– I posti di lavoro che la realizzazione dell’impianto creerà non sono cinque: nel progetto c’è scritto che saranno impiegate 5 unità operative all’interno dell’impianto durante le normali fasi di lavorazione (peraltro con le normative di oggi dovranno essere 7) ma, calcolando gli orari di lavoro su 16 ore/giorno significa che dovranno essere effettuati almeno due turni. Dunque partiamo con una ricaduta occupazionale di 7×2=14, a cui vanno aggiunti gli addettigli addetti al carico e allo scarico del materiale lavorato e gli impiegati negli uffici amministrativi. La somma è semplice ed è, chiaramente, più di quella indicata sul manifesto.
Manifesto che nelle foto inserite tocca il suo culmine: inserire la foto di un’area camper indicando “15 posti di lavoro” è semplicemente ridicolo!

– La possibilità che accada un incendio è assolutamente minima perché il nuovo impianto, come previsto per legge, dovrà essere realizzato secondo le nuove norme modificate dal legislatore al fine di evitare incidenti del genere, e soprattutto perché non ci sarà lo stoccaggio di rifiuti. Inoltre saranno installati impianti antincendio e sorveglianza attiva (videosorveglianza e controllo umano h24).

Quindi non è un impianto di stoccaggio ma di selezione e recupero, non è così’ difficile capire la differenza!

È un impianto che serve a non far buttare i rifiuti ma a farli recuperare per rimetterli in circolo, per recuperare materie prime seconde riutilizzabili. Per questo motivo esso fa parte, a tutti gli effetti, delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di un sistema di Economia circolare!
Io ne sono orgoglioso di esserne un “mantra”, come scrivono, perché si tratta del futuro dello sviluppo sostenibile, dunque il futuro del nostro pianeta e dei nostri figli (altro che “due generazioni compromesse” come scrivono!) e sarò felice se Latronico, tra le tante bellezze di cui dispone, sarà conosciuto come un Comune dove grazie a questo impianto si tutela ancora di più l’ambiente.

Perciò ripeto: l’impianto è utile per la salvaguardia della natura, non ha emissioni in ambiente, senza cattivi odori (rifiuti differenziati) e sarà realizzato in un’area artigianale, adiacente alla S.S. Sinnica, che dispone di tutti i pareri dovuti per Legge. L’area è stata voluta, utilizzando oltre un milione di euro dei cittadini, negli anni scorsi dalle vecchie amministrazioni ed è stata poisizionata in quella zona per non creare disagio ai cittadini nelle aree urbane del paese. Sulla realizzazione dell’area PIP e sugli espropri delle aree ci sarebbe tanto da dire ma, per ora, va bene così.
Quindi molto compatibile con il nostro progetto #Latronico #cittàdelbenessere che tra i suoi tasselli c’è anche l’obiettivo “rifiuti zero”.
È il primo investimento in un’area artigianale che è sempre stata deserta e grazie proprio all’indotto lavoreranno anche ristoranti, bar, a differenza di ciò che dicono quelli di questo pseudo-comitato che ormai non sanno più dove e a cosa arrampicarsi. Il costo del diritto di superficie della stessa è stato determinato come previsto per legge ed è uguale per chiunque voglia investire, pertanto nessun regalo!

Ad ogni modo ho invitato ufficialmente il Comitato ad un confronto da tenersi presso la sede comunale al fine di poter chiarire gli atti e smentire, in diretta streaming, le menzogne che hanno messo in giro.
Se accetteranno sarete informati!

Fausto De Maria

Nella foto il sindaco di Latronico

sindaco latronico