Ragazza lucana si ammala di Covid a Roma, ma per fare il tampone deve tornare in Basilicata

Ecco cosa è accaduto a una studentessa potentina

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Una giovane laureata del Potentino, Elena (usiamo un nome di fantasia), fino a qualche giorno fa a Roma per proseguire gli studi all’Accademia delle Belle Arti, ha cominciato ad avere la febbre. Quando alla temperatura alta si è aggiunta la perdita di gusto e olfatto, preoccupata ha provato a fare un tampone a pagamento, ma nel Lazio, pare non sia possibile. Così, con i sintomi che peggioravano, ha contattato il numero verde regionale laziale per l’emergenza sanitaria da coronavirus.

“Dopo aver segnalato il mio caso al numero verde mi hanno messo in quarantena per 14 giorni e mi hanno detto che non essendo residente non avrei potuto fare il test.

Con i sintomi che peggioravano la ragazza ha richiamato il numero verde e le hanno assicurato che avrebbero messo il suo caso “all’attenzione”. Mi hanno detto” che sarebbero venuti a casa a verificare e che l’Asl mi avrebbe chiamata per fare il tampone. Tutto ciò non è mai accaduto, nonostante chiamassi tutti i giorni il numero verde. Ho cominciato ad avere tosse, febbre alta e mal di testa. Nessuno mi ha mai chiamato né ha verificato che io stessi realmente a casa.”

“Io mi sono comportata correttamente per il bene comune- spiega ancora la ragazza- passati i sintomi e i 14 giorni di quarantena di mia spontanea volontà ho fatto un test sierologico. I dati non erano chiari, secondo il mio medico. A quel punto mio padre, cardiopatico, è venuto a prendermi e in macchina sono tornata in Basilicata. Quindi ho messo a rischio la salute dei miei familiari perché nella mia regione mi avrebbero fatto il tampone, che ho fatto, e ha dato esito positivo”.

A questo punto mi chiedo perché un non residente non può avere il tampone in una città in cui ci sono tantissimi studenti fuori sede, turisti e persone di passaggio per motivi di lavoro? E se si fosse trattato di una persona anziana o con problemi di salute pregressi?

Ora la giovane si sta curando a casa. Sua madre e suo padre, nonostante abbiano adottato tutte le misure per contenere il contagio, si sono messi, giustamente, in isolamento, in attesa che venga fatto loro il tampone.

Elena ha raccontato la sua disavventura sul profilo Instagram con un video.

 

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