Eipli: lavoratori sempre ultimi nella scala delle priorità

Fp Cgil: Nessuna valorizzazione delle professionalità per la vera risorsa dell’ente

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Di seguito la nota di Carmen Sabbatella, Fp Cgil, sull’Eipli e i lavoratori che da anni non ricevono il salario accessorio.

“Da anni non si vede la luce nel tunnel che dovrebbe portare alla trasformazione dell’Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI) in società per azioni a partecipazione pubblica. Un ente che vive alla giornata in attesa di una soluzione definiva, dove si sono alternati una decina commissari e forse altrettanti direttori. Chi non vuole che l’ente si trasformi? La politica? Le regioni coinvolte? i creditori? Non si sa.

Sappiamo solo che chi ne fa le spese sono i lavoratori: uomini e donne che ci consentono di aprire il rubinetto e vedere scorrere l’acqua, che permettono agli stabilimenti industriali di lavorare e ai nostri ospedali di funzionare. Lavoratori che da anni non ricevono il salario accessorio e non hanno diritto a una progressione  economica né al riconoscimento della professionalità acquisita. Altri, pur essendo responsabili delle nostre sette dighe lucane e della sicurezza degli impianti, aspettano di anno in  anno che il contratto sia rinnovato e vivono di precarietà, come i tanti operai assunti a tempo determinato. Tutto questo perché l’ente è in liquidazione e non può, secondo alcuni,  né assumere né valorizzare i propri lavoratori. E ogni volta si ricomincia: la nomina di ogni nuovo commissario genera aspettative che, regolarmente, vengono disattese.

Per noi della Fp Cgil l’Ente Irrigazione  non è un ente in liquidazione ma in trasformazione, perché gli impianti siano presidiati e sicuri ci vogliono uomini: l’ente garantisce oggi l’erogazione di circa  500.000.000 metri cubi di acqua per uso irriguo, civile  e industriale e si occupa della manutenzione ordinaria degli impianti. Con i pensionamenti in atto, è molto difficile garantire puntualmente la sicurezza di tutte le nostre dighe e crediamo sia sbagliato utilizzare ancora contratti a tempo determinato per un’attività che  non ha una scadenza. Anche la nuova società erogherà i medesimi servizi dell’Ente e avrà bisogno di un organico adeguato. Per questo chiediamo a chi può decidere, non solo di trasformare l’ente, ma di valorizzare questi lavoratori, di evitare il ricorso ad altra precarietà stabilizzando il personale a tempo determinato che ricopre ruoli fondamentali per la gestione dell’Ente e ha già acquisito i requisiti previsti dalla Legge Madia.

Per noi della FP Cgil è fondamentale valorizzare tutti i lavoratori attualmente in servizio che anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, in piena pandemia, hanno sempre garantito la presenza e il funzionamento dei sette impianti lucani. I lavoratori dell’EIPLI sono la vera risorsa dell’ente, che si chiami EIPLI  o altro, sono questi uomini e queste donne che, nonostante le carenze di organico e il mancato riconoscimento di alcuni diritti previsti dai Ccnl,  profondono ogni giorno il loro impegno perché il servizio sia assicurato regolarmente.

Carmen Sabbatella, segreteria Fp Cgil Potenza

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