Cartolina da Genzano di Lucania: “Chiusi in gabbia all’improvviso”

Parla una giovane madre residente nella cittadina del potentino dichiarata zona rossa a causa dell'elevato numero di contagi covid

“Non è stata una carezza ma uno schiaffo; non ci siamo sentiti protetti, ma attaccati nei nostri spazi”. Adriana, una giovane madre di Genzano di Lucania prova a riavvolgere il nastro delle ultime 24 ore. Da mezzogiorno di ieri (3 novembre, ndr), il centro dell’Alto Bradano è stato decretato “zona rossa” dal Governatore Bardi a causa dei contagi schizzati ben oltre quota 100. “Ieri mattina – racconta Adriana – dalla finestra di casa ho visto passare una macchina dei carabinieri a sirene spiegate seguita da 4 camionette dell’Esercito”. Anche il “modo” è stato “brusco”.

Genzano zona rossa

Quelle “sirene” neanche ci fosse “la caccia a un pregiudicato”. “Più che protetti ci siamo sentiti “colpiti nell’intimo”, ripete Adriana, che aggiunge: “E’ un po’ come rivivere il lockdown di marzo, ma sapendo che colpisce solo te nel tuo Comune mentre fuori c’è la libertà”. Anche il modo con cui Bardi ha emesso l’ordinanza fa male. “Nessuno è stato convocato ad un tavolo, una scelta piovuta dall’alto”.

Genzano zona rossa

Adriana ha un lavoro “autonomo” e il marito lavora in Fiat. “In fabbrica gli hanno detto che starà 10 giorni in permesso, ma che senso ha?”. Ma chi non ha un’occupazione stabile, incalza, e lavora in proprio, con contrattini o alla giornata, come farà se non si può muovere né fuori né dentro il Comune”.

L’unico punto di riferimento, in questo momento buio, il sindaco (Viviana Cervellino, ndr). “Lei ha dimostrato grande senso di responsabilità, ha avviato uno screening di massa e solo così sono emersi tutti questi contagi. Altri sindaci non hanno fatto lo stesso”. La stessa sindaca, aggiunge la giovane mamma di Genzano, “proprio oggi ha scritto a Bardi per chiedergli di rimodulare l’ordinanza e prevedere degli indennizzi per chi è stato costretto a bloccare le proprie attività in questi 10 giorni”. Si sente frustrata, Adriana, “chiusa in gabbia” insieme a tanti suoi concittadini. “Nulla contro le forze dell’ordine – conclude – ma ci sentiamo colpiti nella dignità, nel lavoro e nella libertà sociale”. Triste diario. Cartolina amara da Genzano.

Genzano zona rossa