Comparto pulizie, oggi a Potenza lo sciopero dei lavoratori per il rinnovo del contratto foto

Sindacati ribadiscono la centralità del settore, soprattutto in questo momento

“Non può e non deve calare il silenzio sul grave ritardo nel rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i tanti impiegati, anche in Basilicata, nel comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi. La giornata di sciopero indetta oggi non sarà l’ultima iniziativa del sindacato che, a livello nazionale, da oltre sette anni aspetta risposte per una categoria di lavoratori troppo spesso dimenticata anche dalle istituzioni”.

È quanto afferma il segretario generale della Filcams Cgil Potenza Michele Sannazzaro al termine della manifestazione di protesta organizzata oggi davanti all’ospedale San Carlo di Potenza in occasione dello sciopero indetto, a livello nazionale, dai sindacati di categoria per chiedere con forza il rinnovo del contratto nazionale per tutti quei lavoratori “che soprattutto durante la pandemia hanno svolto e svolgono – ha ricordato il segretario della Filcams CGIL di Potenza – mansioni importanti per garantire, anche in strutture pubbliche come gli ospedali, servizi fondamentali per la sicurezza e l’igiene degli ambienti”.

Nel corso della manifestazione, organizzata nel rispetto delle norme anticovid, i sindacati di categoria hanno sottolineato il perdurare di una situazione di incertezza che toglie agli addetti del comparto multiservizi la serenità e la fiducia nel futuro.

Il segretario di Filcams Ccgil Potenza ha evidenziato la “precarietà dei lavoratori, per la maggior parte donne, che pur di mantenere l’occupazione sono spesso costretti ad accettare condizioni di lavoro difficili, a vedere negati i propri diritti ed a ricevere una paga non realmente corrispondente al tempo impiegato ed alla qualità dei servizi garantiti. Tutto questo, in molti casi, sotto gli occhi delle pubbliche amministrazioni presso cui prestano servizio. Si tratta, infatti, di lavoratori assunti da aziende private che, in molti casi, vincono appalti pubblici. Noi chiediamo che la trattativa con le parti datoriali, avviata a livello nazionale oltre sette anni fa, riprenda e si concluda con la sottoscrizione di un nuovo contratto nazionale di lavoro. Serve dare serenità a ai lavorati multiservizi che affiancano in questi giorni il personale sanitario impegnato nella lotta al covid, sostenendo grandi sforzi, sacrifici e sofferenze. Ed è anche per portare il nostro sostegno ai dipendenti pubblici della sanità che abbiamo deciso di organizzare la manifestazione di oggi davanti al nosocomio potentino. Sono due categorie di lavoratori che quotidianamente sono in prima linea nei reparti, nei corridoi degli ospedali dove si respira la paura del contagio, il dolore e le preoccupazioni dei ricoverati”.

Filcams Cgil nel ribadire l’assoluta urgenza del rinnovo annuncia di non volersi fermare nelle azioni di protesta se non saranno ascoltate le proposte e le richieste del sindacato.

Alla manifestazione di protesta anche la Uil. “Per affrontare questa crisi bisogna aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti, tra i quali quelli che lavorano nei settori multiservizi che danno un apporto significativo al superamento dell’emergenza sanitaria. Per la Uiltucs-Uil – che oggi ha partecipato insieme a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl alla manifestazione di Potenza – è questo il messaggio inviato dai lavoratori. Lo sciopero nazionale ha inteso sollecitare le associazioni datoriali a riprendere una discussione seria e proficua, che porti in tempi rapidi alla sottoscrizione di un nuovo contratto adeguato alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che con grande senso di responsabilità e sacrificio hanno portato avanti la loro attività sia nel settore pubblico (appalti di pulizia e servizi) , sia nel settore privato (appalti nell’industria). Ora che siamo in piena seconda ondata il loro impegno in prima linea continua ed è ancora più prezioso.

Molte di queste imprese, piccole, medie e grandi, cooperative o multinazionali, durante la pandemia – sottolinea il segretario Uiltucs Rosa – hanno registrato una crescita del fatturato, ma anche a fronte di questo continuano a mettere in discussione diritti e retribuzione di lavoratrici e lavoratori. E’ il momento di dire basta!

Si tratta di lavoratori spesso in prima linea nell’assistere i cittadini in questa terribile fase della pandemia. Non ci si può limitare, dunque, a dispensare pacche sulle spalle ed encomi sperticati agli operatori sanitari o agli addetti alle pulizie che, insieme a tutti gli altri colleghi del pubblico impiego e dei multiservizi, sono al servizio dei cittadini e rivendicano sicurezza, lavoro e contratti. La rinascita del Paese passa, soprattutto, attraverso il concreto riconoscimento del valore del lavoro. Datori pubblici e datori privati, dunque, ne abbiano consapevolezza, rispettino quei diritti e sottoscrivano i contratti.