Covid Basilicata: Fine quarantena mai per pazienti risultati negativi al secondo tampone senza certificazione

Da un'indagine della Fimmg risulta che la “comunicazione di isolamento e sorveglianza domiciliare” non perviene ai pazienti con il tampone di verifica negativo

Fimmg Basilicata (Federazione italiana Medici di Medicina generale) richiama l’attenzione sui disagi prodotti dalle comunicazioni, talora solo verbali, da parte degli uffici di sanità pubblica dell’esito dei tamponi di controllo e della fine del periodo quarantena che si aggiungono ai ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi.
In assenza di documenti con firma digitale sul portale Covid i medici di famiglia sono impossibilitati, non avendone peraltro autorità, a rilasciare certificazioni di ammissioni al lavoro per quanto ne facciano richiesta.

I medici delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che affiancano i medici di famiglia e i pediatri nel controllo dei pazienti Covid positivi in isolamento domiciliare e dei contatti stretti in quarantena lo avevano già segnalato nei giorni scorsi, attraverso il loro coordinatore: Manca il personale amministrativo di supporto, siamo distolti dai nostri compiti clinici per svolgere funzioni di segreteria.

Mentre i contagi segnano una lieve flessione, cresce il numero dei pazienti guariti dall’infezione da Covid19 che, dopo un periodo di allontanamento dalla vita sociale di due o più settimane, attendono di riprendere l’attività lavorativa.

La disposizione, a firma del responsabile della sanità pubblica, che stabilisce l’obbligo di isolamento dei pazienti malati e della quarantena per i loro contatti stretti è trasmessa di norma via PEC agli interessati, ai medici curanti e al sindaco del comune di residenza.

Da una indagine della Fimmg tra i medici di famiglia risulta che la “comunicazione di isolamento e sorveglianza domiciliare” perviene sempre ai pazienti con tampone positivo ma molto raramente a quelli con tampone negativo.

Tale documento, indispensabile al fine del riconoscimento delle indennità di malattia da parte dell’Inps, riporta un numero di protocollo, la firma del dirigente e la sola data di inizio del provvedimento ma non quella di fine.

Giungono pertanto ai medici di famiglia richieste di certificati per la riammissione al lavoro che i curanti, non avendone autorità, sono impossibilitati a rilasciare anche perché non trovano sempre sul portale regionale le certificazioni, con firma digitale, di fine quarantena e di tampone di controllo negativo; la riammissione al lavoro inoltre non potrà avvenire nel caso, non infrequente, di conviventi ancora positivi.

Pur riconoscendo lo sforzo della direzione aziendale della Asm di assumere nuovo personale di segreteria Fimmg ritiene che il loro numero sia ancora insufficiente per garantire la piena funzionalità del servizio.