Disastro sanità lucana, “Bardi prenda atto del fallimento. La gestione della pandemia va commissariata”

Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per il 1 dicembre una giornata di mobilitazione regionale

“Il presidente Vito Bardi prenda atto della fallimentare gestione della pandemia e della sanità lucana. I dati Agenas – tra i quali la percentuale dell’occupazione dei posti di terapia intensiva – e quelli quotidiani della Task Force rilevano che si va verso la “zona rossa”. Numeri dei contagi ormai fuori controllo, assenza di qualsiasi piano di programmazione sanitaria, ospedali nel caos, nessuna azione concreta su tracciamento, nessuna campagna di screening mirata per tracciare i contagi dalle scuole ai trasporti, con particolare riferimento alle aree industriali di maggiore densità lavorativa come la zona industriale di Melfi, nessun protocollo di sicurezza per le Rsa e le case di riposo. Ora si prenda atto di quanto sta accadendo e senza semplificazioni e ulteriori sottovalutazioni Cgil Cisl e Uil chiedono al presidente Vito Bardi un commissariamento per la gestione della pandemia in Basilicata. Non c’è altro tempo da perdere”.

È quanto affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli. I sindacati annunciano la consegna di un documento di proposte sulla sanità lucana e sulla gestione dell’emergenza al presidente della Regione Basilicata e lanciano una mobilitazione per martedì 1 dicembre prossimo.

“Questo governo regionale – continuano Summa, Gambardella e Tortorelli – ha evidenziato inadeguatezza e assenza di programmazione. Da tempo stiamo denunciando la scarsità di azioni programmatiche. A partire da maggio scorso abbiamo avuto tanti mesi di tempo per poter progettare le azioni necessarie a rafforzare il nostro sistema sanitario, innanzitutto per quanto attiene il processo dei tracciamenti. Non c’è una sola struttura in Basilicata adibita a questo compito. Avevamo chiesto l’istituzione di una struttura ad hoc, con almeno 60 operatori dedicati, elemento fondamentale per governare la curva dei contagi. Ed è stato proprio l’indice di contagio che ha visto la Basilicata, pur avendo una bassa densità abitativa, essere seconda solo alla Lombardia. Tutto questo – affermano i leader sindacali – è la conseguenza dell’assenza di un progetto organico sulla gestione dell’emergenza. Questo è un governo di amministratori autoreferenziali, chiuso nella sua torre di avorio. Fanno solo annunci. Non hanno preparato un solo atto di programmazione sulla prevenzione e sulla organizzazione del territorio e della rete ospedaliera per fronteggiare l’impatto dell’epidemia. Tutte le nostre strutture sanitarie sono oramai in sofferenza.

C’è una enorme pressione sugli ospedali e quotidianamente si susseguono focolai di infezione nelle case di riposo. Al San Carlo e al Madonna delle Grazie abbiamo ormai saturato i posti letto, il personale è allo stremo delle forze e non è stata messa in campo nessuna azione di programmazione regionale per le assunzioni. Abbiamo una carenza di personale a Matera che supera le 500 unità, tra San Carlo e Asp arriviamo a 1000. Sono state trasferite risorse dal Ministero della Salute per circa 30 milioni di euro così da potenziare i servizi; eppure questo governo regionale, con l’assessore Leone in testa, non ha posto in essere nessuna azione che potesse velocizzare le procedure assunzionali attraverso, ad esempio, bandi e avvisi unici a livello regionale.

Il disastro della sanità lucana è diventato un elemento di grande preoccupazione per la collettività – evidenziano Summa, Gambardella e Tortorelli – Già a settembre scorso nel confronto con Bardi ponemmo le questioni dei ritardi nella programmazione. Oggi bisogna fare presto. Si ponga fine una volta per tutte alla stagione degli annunci, dello ‘stiamo vedendo’. È successo con le scuole così come per gli ospedali: quando entreranno effettivamente in funzione Venosa e Chiaromonte? Stiamo ancora aspettando. Il governo regionale si apra al confronto e istituisca subito la “cabina di regia” in cui declinare un piano organico di coordinamento dell’emergenza Covid e l’eventuale nomina di un commissario. Ciò significa indicare linee guida chiare e determinare le funzioni delle singole strutture della rete ospedaliera. Vanno organizzate con percorsi differenziati tutte le sedi di pronto soccorso: Villa d’Agri, Policoro, Lagonegro e Melfi. Bisogna programmare nuovi posti letto OBI Covid così da poter garantire ai cittadini la cura di massima efficacia, evitando che tutti i pazienti Covid si riversino sui due unici ospedali sede di DEA arrivando al collasso del nostro sistema sanitario come sta avvenendo. Ecco perché – concludono i segretari – abbiamo indetto per il 1 dicembre una giornata di mobilitazione per il diritto alla salute di tutti i lucani”.