La Basilicata amministrata da reucci tronfi e ineducati

Se avessero stile politico proverebbero vergogna. Invece, avvezzi allo stile pecoreccio, l’unica cosa a cui possono ambire è l’oblio delle loro “prodezze”

Certi “signori” che siedono nella Giunta regionale lucana, non potendosela prendere con loro stessi per la gestione flop dell’emergenza sanitaria offendono pesantemente i giornalisti deridendoli per le poche copie che venderebbero in edicola i giornali in Basilicata.

Lor “signori”, che però usano la stampa come un cestino della spazzatura inviando molteplici comunicati stampa per decantare i loro meriti e i demeriti di “quelli di prima”, dimenticano che i giornalisti sono lavoratori. Proprio così: per chi ancora non lo sapesse il giornalismo è un lavoro e i giornali sono aziende e il loro guadagno se lo sudano, anche e soprattutto in questo momento drammatico che colpisce economicamente in particolar modo le piccole testate.

Tuttavia questi reucci tronfi e spesso ineducati, dall’alto di uno scranno sempre caldo e pagato con i soldi dei cittadini, non trovano di meglio che offendere chi fa il suo lavoro dandoci prova, ancora una volta, che toccare il fondo della decenza è l’unica cosa in cui non falliranno mai.

Se avessero stile politico proverebbero vergogna. Invece, avvezzi a uno stile pecoreccio, l’unica cosa a cui possono ambire è l’oblio delle loro “prodezze”.

Post scriptum per chi aspira a governare una regione:

Leggete e criticate i giornali. Il costo di una copia cartacea, o il tempo impiegato per leggere un articolo on line, è davvero poca cosa rispetto alla figura barbina che potreste fare se, ad esempio, diventati assessore alla Sanità di una piccola regione come la Basilicata vi dovesse capitare di gestire una pandemia.