Lavoratori precari scrivono a Bardi: non siamo un problema da risolvere, siamo una risorsa

"E'  umiliante e frustrante, con un'età media superiore ai 50 anni, troppo giovani per poter andare in pensione e troppo anziani per le poche aziende che assumono, lottare per mantenere un minimo di stipendio che rischiamo di perdere di giorno in giorno"

Caro direttore,

qui di seguito ed in allegato le abbiamo inoltrato  la lettera aperta  inviata al presidente della regione Basilicata Vito Bardi da parte dei lavoratori ex reddito minimo d’inserimento ed ex mobilità in forza al consorzio di bonifica della Basilicata.

Siamo più di 1000 famiglie che vivono ogni giorno con l’ansia e la paura di un lavoro precario che rischiamo di perdere.

Le saremo grati e riconoscenti se decidesse di renderla pubblica.

E noi la rendiamo pubblica

Egregio Presidente,

conoscendo la sua sensibilità riguardo al tema del lavoro, abbiamo sentito la necessità e ci siamo permessi di scriverLe per condividere i forti disagi lavorativi che viviamo quotidianamente e con cui riusciamo, tuttora, a sopravvivere grazie a 85 giornate lavorative che ci permettono di tirare avanti. Siamo i lavoratori ex reddito minimo di inserimento ed ex mobilità assunti dal consorzio di bonifica della Basilicata nel settore della forestazione.Può facilmente immaginare le ansie e le preoccupazioni per far fronte e sostenere i nostri progetti di vita, cercare di garantire ai nostri figli una vita dignitosa, senza false speranze.

Ci creda presidente, è  umiliante e frustrante, con un’età media superiore ai 50 anni, troppo giovani per poter andare in pensione e troppo anziani per le poche aziende che assumono, lottare per mantenere un minimo di stipendio che rischiamo di perdere di giorno in giorno.

Con determinazione chiediamo a lei e alla classe politica che rappresenta di avere il coraggio e la lungimiranza di attuare politiche di investimento efficaci. Serve un impegno significativo, concreto, non di sole parole.

Noi non siamo e non vogliamo sentirci un “problema da risolvere”, bensì una risorsa da tutelare e difendere. Dovremmo rappresentare il motore attraverso il quale rilanciare la nostra regione,la speranza di un futuro migliore.

Ci appelliamo a lei presidente Bardi affinché si garantiscano pari opportunità e pari dignità a tutti i lavoratori.

Noi vogliamo reagire e costruire il futuro, che passa attraverso la dignità e il lavoro. Siamo convinti che non c’è futuro per la Basilicata se non si coniugano il lavoro e l’odore della dignità. Questo è il messaggio di vita che lanciamo! 

Lettera firmata