Pazienti in dialisi trasferiti da Venosa a Rionero, ora rischiano di dover andare a Potenza

La sindaca, Marianna Iovanni, non ci sta e chiede chiarimenti all'assessore Leone

Più informazioni su

In data odierna la sindaca di Venosa Marianna Iovanni ha inviato una richiesta di chiarimenti alla Direzione sanitaria e all’assessore Leone, in merito – spiega- “ad alcune preoccupanti notizie che mi giungono dalle famiglie dei pazienti in dialisi, un tempo ricoverati a Venosa ed oggi trasferiti a Rionero”.

Sembrerebbe -aggiunge Iovanni- che, per poter incrementare il numero dei pazienti Covid (attualmente 18) a Venosa, si renda necessaria la rotazione di quel personale sanitario, che è stato trasferito a Rionero, lo scorso 9 novembre, con i 21 pazienti della dialisi del Pod venosino. Inoltre, se questa soluzione non sarà possibile, sembra che molti dializzati dovranno essere trasferiti sino al San Carlo di Potenza.

Queste sconcertanti notizie, qualora confermate, saranno l’ennesimo duro colpo ad un territorio che ha chiesto a gran voce di poter assicurare il mantenimento di servizi sanitari importanti, anche attraverso un’adeguata compartimentazione degli stessi rispetto al reparto Covid.

Non solo non siamo stati ascoltati, ma veniamo a sapere che ora uno stesso personale potrebbe ruotare tra Covid (Venosa) e dialisi (Rionero). È lecito chiedersi: che fine hanno fatto la tanto paventata “sicurezza” o il rischio di “interferenze”? Senza considerare che, qualora fosse adottata l’eventuale ultima soluzione, ai dializzati non si è riusciti nemmeno a garantire il (promesso e mai mantenuto!) servizio navetta per Rionero, figuriamoci per Potenza!

Insomma-conclude la sindaca- si continua a navigare a vista. Ma solo per Venosa, perché poi scopriamo che il Pod di Chiaromonte, invece, viene ben tutelato e, nonostante la trasformazione ad ospedale Covid, i servizi sanitari esistenti resteranno attivi.

Ci piacerebbe conoscere le ragioni di questo accanimento contro il Pod venosino. O forse, considerata un’altra importante questione, ovvero la preoccupante assenza di vaccini antifluenzali nella cittadina oraziana (mentre, ad esempio, nella vicina Lavello sono già stati distribuiti), un accanimento principalmente contro Venosa!”

Più informazioni su