Tamponi agli amici degli amici? A Cancellara medico di base presenta denuncia ai carabinieri

"Il Comune acquista test antigenici e li usa a piacimento." Il medico non ci sta e racconta questa storia in esclusiva al nostro giornale

“Per questa storia non dormo la notte”. La dottoressa Rocchina Caterini, medico di base a Cancellara (Potenza) ha presentato un esposto denuncia ai carabinieri per sapere come siano stati usati i 50 test antigenici acquistati dal Comune. L’abbiamo contatta per farci spiegare i motivi della sua denuncia.

Dottoressa può spiegare cosa è successo?

Nei giorni scorsi mi ha contattato un mio assistito, positivo al covid, papà di un bambino con una seria broncopneumopatia. Preoccupato che il figlio potesse aver preso il Covid, mi ha chiesto di intervenire per verificare tale eventualità.  Gli ho detto che gli avrei fatto un test antigenico visto che il Comune ne aveva acquistati 50. Sabato scorso il Comune ha portato il test a quel bambino e il il giorno dopo sono andata per somministrarglielo. Nel frattempo, sabato sera, avevo ricevuto dei test antigenici da un mio paziente che me li ha regalati. Quando ho raccontato questa cosa alla mamma del bambino lei mi ha chiesto se potevo utilizzare uno dei miei test in modo da riservare quello mandato dal Comune ad altri familiari.

Ho chiesto comunque di vedere il test che aveva portato il Comune e con mia enorme sorpresa mi sono accorta che si trattava di un sierologico, e non antigenico. Era uno di quei test sierologici acquistati tra febbraio e marzo, tra l’altro sprovvisto del buffer (reattivo), di pungidito e pipetta aspiratrice. Tuttavia quel test non sarebbe servito, perché la reazione sierologica avviene quando ormai l’infezione è passata, a me serviva vedere se il bambino aveva il covid e lo potevo vedere solo con l’antigenico. A quel punto ho deciso che avrei dovuto presentare un esposto ai carabinieri, cosa che poi ho fatto.

Ma perché il Comune non ha mandato il test antigenico?

Secondo il mio punto di vista perché li aveva consumati.

Tutti e 50?

Presumo di sì, visto che lo stesso giorno che io ho fatto la denuncia il sindaco ha fatto una nuova delibera per l’acquisto di altri 20 test antigenici.

E secondo lei che fine hanno fatto i 50 test già acquistati?

Sono stati usati per l’intellighenzia mentre il volgo si deve arrangiare.

Quindi a discrezione del Comune? Quello che sta affermando è molto grave.

Certo, altrimenti non avrei denunciato. Ma le dirò di più: i test antigenici sono stati somministrati da un infermiere parente del sindaco. Ammesso pure che sia giusto, io medico curante devo sapere, devo dare le indicazioni.

Perché lei non è stata coinvolta nella somministrazione dei test antigenici?

Questo non lo so. Le racconto quello che è accaduto fin dalla prima fase della pandemia. Il sindaco di Cancellara all’inizio della pandemia, su mia insistenza, acquistò dei test sierologici. All’epoca non si sapeva molto di questo virus, e tra le altre cose i test sierologici pensavo potessero essere d’aiuto. Quei test li ha in pratica gestiti lui, per cui i miei assistiti dovevano andare al Comune a chiederlo, ricevendo in alcuni casi anche un rifiuto. Ma ho sopportato.

Sempre durane la prima ondata, nel mese di marzo il sindaco mi chiese di firmare una richiesta di sussidi diagnostici e dispositivi di protezione personale per l’espletamento del servizio. Condividevo quelle richieste, ovviamente, e firmai. Un mese fa circa non avendo avuto risposte e non avendo ricevuto alcun materiale, e con la ripresa dei contagi, ho scritto una lettera al Comune in cui chiedevo spiegazioni su quella richiesta, ma non ho ricevuto mai risposta. Circa 15 giorni fa un mio assistito mi ha informata che il sindaco aveva fatto una richiesta per l’acquisto di 50 test antigenici rapidi. Nella delibera del sindaco è riportato infatti che per contrastare la seconda ondata della pandemia è necessario “procedere con l’acquisto di specifici presidi sanitari per l’accertamento di casi di positività al Covid 19, preventivamente individuati dal medico di medicina generale operante nel comune di Cancellara, e pertanto l’acquisto di tali presidi è indifferibile e urgente

Una buona cosa dunque?
Certo, solo che quel medico sono con 1200 assistiti, e dovrei sapere come vengono utilizzati.

E invece?

No. Quello che so è che sono stati somministrati a pazienti che non erano stati inseriti nella piattaforma dell’Asp e almeno in un caso a una paziente che invece era inserita nella piattaforma e che attendeva che l’Asp le facesse il tampone per sciogliere la quarantena. Cosa questa, altrettanto grave se si considera quello che prevede il protocollo in questi casi.

Ma quindi si sarebbe messo in moto un sistema clientelare per avere il tampone antigenico?
Esatto. E’ stato fatto sia a persone in quarantena e sia a loro familiari che non erano in quarantena. Ad esempio le nonne di un’infermiera risultata positiva che aveva fatto il tampone in ospedale. I 50 test erano stati comprati perché il medico di medicina generale doveva valutare a chi somministrarli. Io invece, li ho fatti, con quelli che mi erano stati regalati da un paziente. Voglio sapere come sono stati condotti questi test, chi li ha refertati, chi li ha valutati e come è avvenuta la schermatura durante la somministrazione. Spero che chi di competenza voglia chiarire questa vicenda.

Qui la denuncia

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