Arresto direttore Italcementi, carabinieri: “avrebbe corrotto il medico aziendale dello stabilimento di Matera”

Emergono nuovi particolari dopo l’ordinanza di custodia cautelare per Salvatore Capitello Grimaldi

Emergono particolari dalle carte della Procura di Cagliari che indaga sugli ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi di origine industriale interrati nell’area del cementificio Italcementi di Nuraminis (Sud Sardegna). Il Gip di Cagliari nei giorni scorsi a disposto un’ordinanza di arresti domiciliari, nei confronti di Salvatore Grimaldi Capitello, 46enne, direttore del cementificio di Nuraminis e Samatzai sino al giugno 2019 e attuale direttore dello stabilimento Italcementi Spa di Matera.

In base a quanto scritto dal quotidiano l’Unione Sarda di oggi, 23 dicembre, già dagli anni Settanta, nei terreni della Italcementi tra Samatzai e Nuraminis, sotto un’area di 220mila metri quadrati, sarebbero stati sotterrati diverse tipologie di rifiuti speciali e pericolosi. In un caso – hanno rilevato gli inquirenti – il materiale accumulato ha formato una collinetta alta 13 metri. Un comportamento – rileva il gip, Roberto Cau– che ha deteriorato e compromesso il terreno e le falde acquifere sotterranee con il conseguente rischio per la salute delle persone.

Insieme a Salvatore Grimaldi, attualmente agli arresti domiciliari a Matera, ci sarebbero altri 4 indagati, tra i quali Basilio Putzoli, capo dei servizi cave dello stabilimento di Samatzai dal 1992 ad oggi. Nel 2020 la società è stata condannata a risarcire 78 agricoltori e allevatori della zona tra i due Comuni maggiormente colpiti dall’inquinamento.

Secondo il giornale l’Unione Sarda, nelle intercettazioni l’attuale direttore dello stabilimento di Matera, Grimaldi, definirebbe “animali” i lavoratori e darebbe dei rompic…ai dipendenti ammalati. Inoltre, secondo i carabinieri, il dirigente Grimaldi “di fatto corrompe il medico aziendale dello stabilimento di Matera per fargli falsificare i dati dell’indagine ambientale e biologica.”

Gli inquirenti parlano di “gravi indizi di colpevolezza”, ma bisogna aspettare ulteriori sviluppi e, naturalmente, l’eventuale processo, per escludere ogni dubbio sulla fondatezza delle accuse. L’azienda nei giorni scorsi ha fatto sapere alla nostra redazione che è pronta a collaborare con gli inquirenti.