Auto rubate ‘ripulite’ e messe in commercio, sette misure cautelari

L'indagine della Procura di Potenza è stata condotta dalla Polizia stradale

Il Giudice per le indagini preliminari della Procura di Potenza ha disposto sette misure cautelari per altrettante persone accusate, in concorso, di riciclaggio di auto rubate mediante la predisposizione e presentazione presso la Motorizzazione Civile di Potenza di falsa documentazione.

Per due degli indagati è stato disposto l’arresto in carcere, per un terzo i domiciliari, mentre per altri quattro indagati l’obbligo di dimora nelle rispettive residenze. E’ stato inoltre disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di 23 mila euro. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Polizia Stradale di Potenza, Napoli e Salerno al termine delle indagini coordinate dalla Procura del capoluogo lucano.

L.M., C.G., V.F., S.A., V.R., P.C. e P.M. le persone raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare. 

Secondo quanto emerso dalle indagini le vetture venivano inserite nel circuito legale del commercio delle automobili, “ripulendo” l’origine delittuosa del bene attraverso una serie di escamotage.

In particolare, le investigazioni (che hanno consentito di accertare 13 episodi di riciclaggio di autovetture rubate) hanno disvelato un “sistema” di ripulitura delle auto di provenienza illecita molto ingegnoso: venivano predisposte false denunce di smarrimento (con falsa firma di colui che era stato derubato)  relative allee targhe e documenti di circolazione delle auto rubate che, esibite presso la Motorizzazione di Potenza, hanno consentito il rilascio, in favore dei riciclatori, di altre targhe e documenti di circolazione che non risultavano censite nell’archivio dei veicoli rubati.

Ottenute le nuove targhe — che risultavano emesse a nome del proprietario vittima del furto , gli indagati, con false dichiarazioni di vendita, hanno trascritto la proprietà del veicolo presso gli uffici del Pra (Pubblico registro automobilistico) a persone compiacenti o comunque facenti parte dell’organizzazione.

Affinche quest’ultima formalità potesse essere espletata, presso gli uffici del Pra, è stata presentata altra documentazione apocrifa — carte di circolafioni italiane o estere false — in maniera da ottenere l’intestazione del veicolo e poter richiedere, successivamente, anche l’aggiornamento della carta di circolazione; circostanza quest’ultima che ha permesso all’organizzazione di ripulire completamente il veicolo oggetto di furto e di porlo in commercio sull’intero territorio nazionale.

Sono state, inoltre, individuate anche due ipotesi di infedele nazionalizzazione relative a veicoli rubati per i quali sono stati presentati falsi documenti di circolazione estera, nello specifico tedeschi e danesi.

Nel corso dell’indagine, L.M., oggi destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, era già stato arrestato in flagranza di reato mentre tentava di immatricolare, presso la Motorizzazione di Potenza, un’autovettura rubata esibendo una falsa carta di identità.

Ben 13 autovetture sono state sottoposte a sequestro e restituite ai legittimi proprietari e sono state complessivamente denunciate 9 persone.