Basilicata, maggioranza e governo regionale da soli non possono farcela

Braia (Iv): Senza i gruppi di minoranza non ci sarebbe stata nessuna variazione di Bilancio e sarebbe stato impossibile emettere il bando da 20 milioni di euro per aiutare imprese e professionisti sulla Tari

Senza i gruppi di minoranza non ci sarebbe stata nessuna variazione di Bilancio e, tra le altre cose, sarebbe stato impossibile emettere il bando da 20 milioni di euro per aiutare imprese e professionisti sulla Tari.

“Sono oramai evidenti per il popolo lucano i limiti politici, organizzativi e anche relazionali nei confronti dei sindaci, dei rappresentanti datoriali e sindacali oltre che con noi rappresentanti delle minoranze di questo governo Bardi sostenuto dalla maggioranza di centrodestra a trazione Lega. Bardi riorganizzi tutto perché a pagare non può essere la comunità di Basilicata. Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.

Una Basilicata oggi con il Pil peggiore d’Italia del 2020, secondo le previsioni Svimez, che scenderà del -12.6% rende ancora più grave il nostro essere senza piano strategico da 18 mesi, insieme all’assenza di un confronto aperto e pubblico per condividere e concordare con i territori, i sindacati e gli stakeholder, il destino e lo sviluppo regionale, anche alla luce delle risorse disponibili e dei nuovi accordi fatti sull’estrazione del petrolio e del gas. Intanto, Total estrae gratis da 12 mesi grazie alle prove di esercizio, Eni da 13 mesi senza riconoscere compensazioni ambientali. Abbiamo chiesto un Consiglio Regionale su come si intende utilizzare il Recovery Fund, alla luce delle schede progetto per 12 miliardi di euro che ci risultano essere state compilate in 48 ore e inviate al Governo mentre a noi, ancora oggi, nonostante le reiterate istanze, non è dato conoscere niente.

In Consiglio Regionale, in coincidenza della variazione di bilancio da approvare inderogabilmente entro il 30 novembre, la maggioranza non si è preoccupata di concordare, pur sapendo delle assenze al suo interno, un iter procedurale che senza noi consiglieri di minoranza, rimasti presenti in Commissione per non far cadere il numero legale, sarebbe stato impossibile completare, mettendo in ginocchio la Basilicata tutta. Abbiamo fatto ricorso al nostro più totale e profondo rispetto delle istituzioni e al nostro senso di responsabilità, di cui non si può continuare ad abusare, perché non vorremmo mai essere corresponsabili dell’inadeguatezza degli atti di una maggioranza e delle gravi ricadute che essi potrebbero avere sui lucani tutti.”

“Prendiamo atto di una difficoltà oggettiva – prosegue Luca Braia – ma serve alla nostra regione recuperare una via d’uscita da questo stallo. Si apra una nuova fase, si utilizzino questi mesi a seguire e gli appuntamenti decisivi come il prossimo bilancio 2021 per poter riscrivere una pagina nuova in questa Consiliatura. Ci si ponga nelle relazioni con gli altri gruppi in maniera differente, ascoltando magari chi, in questa fase di emergenza sanitaria ed economica, si rende disponibile a collaborare e partecipare sui temi fondamentali, con suggerimenti che sarebbe fondamentale accogliere, perché frutto di conoscenza, esperienza e di un minimo di quella visione che sarebbe fondamentale adottare per il bene della comunità.

Urge un cambio totale di passo, un reset di metodi e comportamenti verso tutti ma, soprattutto, verso la società lucana. Occorre entrare con un modus operandi rinnovato nel merito delle proposte, al fine di consentire alla nostra regione di non perdere il prestigio e la visibilità recuperata in questi anni, anche grazie al rinnovo delle politiche orientate sulla sostenibilità, sulla ricerca, su turismo, ambiente, agroalimentare e a sostegno della ricerca e dell’innovazione. Si dia spazio, ad esempio, alle proposte di legge messe in campo da Italia Viva quali lo Young Act, la compensazione a beneficio di privati dei lavori di manutenzione con i canoni e le vendite degli alloggi Ater, l’istituzione dell’agenzia forestale, che attendono da settimane, mesi o oltre un anno di essere trattate. Basta con gli atteggiamenti prevaricatori del buon senso e al limite dei regolamenti e dello statuto che non potranno più essere tollerati.

Andiamo verso una fase cruciale e non possiamo continuare oltre nel mandare a picco la Basilicata.

Sul Recovery Fund, di cui pretendiamo i dati e le schede progetto inviate, così come sul prossimo bilancio di previsione, si gioca una fetta importante del futuro prossimo e a medio/lungo termine della nostra terra. Misureremo sin dai prossimi giorni se quanto da noi auspicato, in termini di cambio di passo da parte della maggioranza e del Governo regionale, sarà stato percepito o se si continuerà ad agire insultando l’intelligenza di tutti, nel chiedere di approvare una manovra di bilancio concedendo, come accaduto, solo 24 ore per studiarsi le carte e valutarle. Non si chieda collaborazione quando per approssimazione, presunzione, superficialità o forse incapacità non si è in grado di chiedere aiuto o di condividere una grande responsabilità. Si deve cambiare pagina per non fare andare la Basilicata verso la deriva nonostante le grandi opportunità che la crisi renderà possibile.

Il cambio di passo si avrà solo se solo – conclude Braia – riuscissimo a limare le differenze anche di carattere politico, in queste occasioni, per affrontare in maniera unitaria l’emergenza, con un atteggiamento propositivo e collaborativo. Dobbiamo rispondere al grido di dolore che arriva dalle famiglie e dalle imprese lucane in crisi, non c’è spazio per l’approssimazione o di atteggiamenti solitari ed inconcludenti, i lucani e le lucane, al momento giusto, sapranno scegliere. Oggi devono solo essere sostenuti e guidati, in caso contrario è meglio togliere il disturbo.”