Cupparo: “segretari di Cgil, Cisl e Uil Basilicata legati al sistema di relazioni corte del passato”

La replica dell'assessore regionale alle Attività produttive sul mancato confronto con le parti sociali in merito alla soppressione della Commissione permanente per l'impiego

L’assessore regionale alle Attività Produttive con una nota risponde ai segretari di Cgil, Cisl e Uil Basilicata che nella giornata di ieri aveva chiesto di essere ascoltati in merito alla soppressione della Commissione permanente dell’Impiego lamentando l’assenza di un confronto con le parti sociali. 

Di seguito la nota integrale di Cupparo.

“Da quei dirigenti sindacali che a giorni alterni – in un linguaggio che pensavamo appartenesse al vecchio sindacato che faceva sempre e pregiudizialmente opposizione – diffondono giudizi lapidari, ripetitivi e scontati sul comportamento della Giunta, ci saremmo aspettati almeno il minimo, “sindacale”, riconoscimento per quegli atti che approviamo raccogliendo le loro stesse proposte che riteniamo giuste. Ultimo caso è la delibera con la quale si autorizza la prosecuzione delle attività idraulico-forestali per gli ex beneficiari della categoria A del Reddito Minimo di Inserimento fuoriusciti dalla platea della mobilità ordinaria composta da 792 lavoratori di cui 555 fuoriusciti dalla platea della mobilità in deroga già avviati nel 2019 e 237 fuoriusciti dalla platea della mobilità ordinaria e in deroga già avviati nel 2019, per l’espletamento di 12 giornate lavorative pro-capite aggiuntive. Dunque quello che è stato un “cavallo di battaglia” del sindacato ha trovato accoglimento nella nostra delibera per una spesa di 943 mila euro. Ed è questo solo uno dei tanti esempi di attenzione che la Giunta Bardi, a differenza del passato, mostra nei fatti nei confronti delle proposte dei sindacati. Se questo significa “far scivolare la Basilicata in una condizione di declino senza precedenti”, come sostiene il segretario della Cgil Summa, credo, sia materia di valutazione dei lucani.

Piuttosto, ci fa piacere sapere dal segretario della Uil Tortorelli che non ci saranno riservati “sconti”, che non abbiamo mai chiesto a nessuno e tanto meno ai sindacati. Ritengo, invece, sia sempre più necessario fare chiarezza su metodo e merito della concertazione in ogni occasione invocata dai dirigenti sindacali e che riguarda anche le parti datoriali. Le numerose riunioni che continuo a tenere al Dipartimento (in presenza o in videoconferenza) riprovano un comportamento di disponibilità politica ed istituzionale. Non ho mai rifiutato richieste di incontri, ponendo una sola condizione: l’interesse dei lavoratori, delle imprese e comunque dei cittadini. Altro che “impaccio ai nostri meccanismi decisionali” come dice il segretario della Cisl Gambardella.

Evidentemente i dirigenti di Cgil, Cisl, Uil sono legati al sistema delle “relazioni corte” del passato basato su una concertazione di chiacchiere che noi non abbiamo alcuna volontà di ripetere. Il Presidente Bardi in più occasioni ha espresso il suo pensiero di concertazione che si sostanzia nel rispetto dei ruoli e senso di responsabilità, ancora più necessari in questa fase della pandemia, facendo ricorso a toni di confronto propositivo e non più di semplice ed inutile contestazione. E nemmeno dopo l’annuncio dell’Assessore Leone di insediare un tavolo permanente con i sindacati, anche in questo caso accogliendo la loro proposta, mi pare sia venuto un qualche riconoscimento, neppure di circostanza, considerandolo come un atto voluto. Mi rendo conto che nell’attuale situazione di emergenza sanitaria e socio-economica è più facile parlare il linguaggio del malessere sociale che quello della proposta su come uscirne raccontando ai lucani la verità dei fatti e le reali difficoltà”.