Disabilità e dipendenze: la Regione delle chiacchiere

Incredibile la disinvoltura con cui esponenti politici lucani affrontano ipocritamente questioni cruciali di civiltà e di diritti

Notiamo che c’è ancora gente ottimista a tal punto da credere che basti una parola per risolvere i problemi del mondo. Vuoi debellare la dipendenza da gioco? Basta dire “non farlo, non giocarti il futuro.” Vuoi debellare l’alcolismo? Basta dire “non bere, non rovinarti la vita.” Sei un eroinomane, un pasticcaro? E allora “non drogarti, non distruggerti.” E vai con gli spot, magari il male ci ascolta e si pente. Chissà quando la finiremo, cara Dina Sileo, con questo semplificazionismo da baraccone.

Nel frattempo Vito Bardi lancia un’altra delle sue: “Giornata mondiale disabilità, dalla Regione impegno costante. Ma non basta e aggiunge: “sono certo che sarà possibile migliorare i servizi che le istituzioni devono assicurare per tutti i cittadini, ed in particolare per le persone con disabilità”. Caro Bardi, è lei l’istituzione.

Il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, prende anche lui la parola sulla Giornata mondiale delle persone disabili e scrive: “Il 5 per cento della popolazione di tutto il mondo – continua – convive con la disabilità. Sul totale delle persone in questa situazione, oltre un miliardo, circa 450 milioni vivono con problematiche relative alla condizione mentale o neurologica e due terzi dei disabili non cercano assistenza medica professionale per timore di essere soggetti a stigmatizzazione, discriminazione e abbandono. Si stima, inoltre, che in tutto il mondo altri 69 milioni di individui subiscano lesioni cerebrali traumatiche ogni anno, mentre a un bambino su 160 viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico.”

Bravo. Ma la prossima volta, magari nella Giornata del 2021, il presidente Cicala anziché sciorinare dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ci potrebbe fare la cortesia di fornirci i dati sulla disabilità in Basilicata? Servizi, strutture, tutela dei diritti, applicazione delle norme nazionali ed europee, politiche di sostegno? Non i dati sul mondo intero, ma sulla Basilicata. Li avete i dati? Sapete che cosa state facendo, dove, come, quanto? Ci dite che cosa intendete fare? Ecco è questo che i cittadini si aspetterebbero dalle istituzioni regionali, non i numeri planetari utili soltanto a coprire il vuoto di politica e il pieno di retorica intorno alle questioni di civiltà e di diritti.