Frane e alluvioni: Beni culturali a rischio

Santanastasio: “In Italia abbiamo 31.137 siti culturali a rischio alluvioni. Dobbiamo pianificare una mitigazione del rischio idrogeologico per tutelare il nostro patrimonio storico”. In Basilicata rischio 100%

“L’Italia è uno straordinario museo all’aperto con 53 siti Unesco e oltre 200.000 beni architettonici, monumentali e archeologici. I Beni Culturali potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono 11.712 nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata; raggiungono complessivamente 37.847 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità. I monumenti a rischio alluvioni sono 31.137 nello scenario a pericolosità media e raggiungono i 39.426 in quello a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi. Per la salvaguardia dei Beni Culturali, è importante valutare anche lo scenario meno probabile, tenuto conto che, in caso di evento, i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili. I comuni a rischio idrogeologico sono il 91% di quelli italiani, ma: in nove Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) la percentuale sale al 100%. L’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90 e il 100%”.

Lo ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale ArcheoClub d’Italia impegnata da 50 anni nella tutela del patrimonio archeologico, culturale, artistico e naturalistico dell’Italia. E nei prossimi giorni ArcheoClub d’Italia con i suoi referenti dal territorio che sono archeologi, geologi, architetti, esperti di beni artistici e storici, renderà note alcune storie di siti “secondari” ma che secondari non sono e che potrebbero essere potenzialmente a rischio idrogeologico.

La grande opera dovrà essere la sicurezza del territorio per evitare che oltre alla perdita di vite umane si possa perdere anche il patrimonio culturale del Paese.