Gabriele è un bambino autistico di 6 anni: con la scusa del Covid gli viene negato il diritto allo studio

La denuncia della mamma: Il piccolo dovrebbe frequentare la prima elementare, ma nessuno è in grado di garantirgli la necessaria assistenza a scuola

Gabriele ha solo 6 anni ma ha già dovuto fare i conti con disorganizzazione e burocrazia che non gli consentono di avere un assistente fisico a scuola. Il piccolo ha una grave forma di autismo e frequenta la prima elementare a Campomaggiore (Potenza).

Questa mattina, alla ripresa delle lezioni in presenza, sua madre Elisabetta ha dovuto riportarselo a casa perché a scuola non c’era nessuno che potesse cambiargli il pannolino.

“Dovrebbe essere la scuola a chiedere al Ministero l’assistenza fisica per Gabriele, ma -spiega sua madre- non si capisce per quale motivo questo non è accaduto. Quest’anno, pare sia il covid la causa per cui il piccolo Gabriele non può usufruire del suo diritto ad essere assistito nei suoi bisogni fisici”. Questa sarebbe la risposta fornita dalla dirigente scolastica. “Ma questa storia va avanti da tre anni, ogni volta è un’impresa difficile ottenere la giusta assistenza per mio figlio”.

L’Istituto comprensivo ha invece chiesto al Comune lo scorso 2 dicembre, di fornire l’assistente fisico per alunno in situazione di handicap. Ma il Comune non può provvedere in quanto tale competenza rientra nel profilo del personale Ata, così come definito nel Contratto collettivo nazionale. Quindi, previa formazione  specifica, dovrebbe essere un collaboratore scolastico ad occuparsi dell’assistenza fisica del bambino così come viene evidenziato anche nella nota ministeriale del 30 novembre 2001 n. 3390.

E invece Gabriele se vuole andare a scuola può contare solo sua madre che quando se ne presenta necessità deve andare a cambiargli il pannolino. Ma il bambino- spiega la signora Elisabetta- nel momento in cui mi vede non vuole più staccarsi da me e diventa veramente difficile, se non impossibile farlo rimanere in classe.