Luca Ventre, la Procura di Roma apre un fascicolo per l’omicidio del ragazzo di origini lucane

Il ragazzo originario di Senise, "è stato strangolato e ucciso" all’interno dell’Ambasciata italiana in Uruguay. Luca chiedeva aiuto: “sono in pericolo di vita aiutatemi”. Invece, lo hanno ucciso. Qui la ricostruzione dettagliata dei fatti fornita in esclusiva al nostro giornale dal fratello, Fabrizio Ventre

Luca Ventre 35 anni, famiglia originaria di Senise (Potenza) voleva tornare in Italia dai suoi familiari in Basilicata dov’è nata la madre, sono sepolti i suoi nonni, e dove vivono i suoi cugini e i suoi zii. Della triste storia ci siamo occupati per primi in via esclusiva l’8 gennaio scorso.

“Luca è stato ammazzato, strangolato nell’ambasciata italiana di Montevideo per mano di un poliziotto” È quanto afferma il fratello, Fabrizio che aggiunge: Oltre alla terrificante morte, il teatrino disgustoso inscenato dalla polizia con la complicità dei medici e con il silenzio e l’assenza totale dello Stato Italiano.”

Ecco la ricostruzione completa degli eventi con foto, video e documenti che proverebbero la tesi della famiglia di Luca. La mail e i documenti ci sono arrivati il 18 gennaio e con Fabrizio abbiamo condiviso di pubblicare questo articolo in seguito a notizie certe di indagini da parte della Procura di Roma. Cerchiamo di capire che cosa è successo quella mattina dell’1 gennaio 2021.

Nel cortile dell’ambasciata (quello che emerge dai video e dalle testimonianze): la ricostruzione di Fabrizio

 Gli orari sono fondamentali per capire quello che accade dopo, anche se non sempre coincidono con gli orari che appaiono sui video delle telecamere di sorveglianza. Come mai? Fabrizio spiega alcune incongruenze con l’imperfezione del sistema video e assicura che laddove c’è un discostamento di minuti l’orario da lui indicato nella ricostruzione è confermato dalle testimonianze.

Alle 7.04 dell’1 gennaio 2021, ora locale di Montevideo, Luca parcheggia il suo pick-up davanti alla porta dell’ambasciata in via Josè Ellauri come ripreso dalla telecamera di sorveglianza.

Entra alle 7.05 (verbale polizia scientifica) come confermato dal video delle telecamere di sorveglianza.

È relativamente tranquillo e sereno e non mostra alcun comportamento o stato aggressivo. È vestito leggero, ovvero maglietta e jeans (in Uruguay siamo in piena estate).  C’è già molta luce, ed entra tenendo in mano una cartellina in pelle porta documenti, scavalcando il muro di cinta  Tra le 7.05 e 7.07 non sappiamo cosa accade in quanto mancano i filmati.

Secondo la Guardia di sicurezza privata (verbale di interrogatorio), Luca chiede di parlare con la (ex) console Antonella Vallardi dichiarando alla Guardia che si trova in pericolo di vita e chiede protezione in ambasciata. Luca ha lavorato per la Camera di Commercio Italia – Uruguay insieme ai suoi genitori e conosceva bene l’ambasciata.

Alle 7.06 Luca appare nel video della sorveglianza. Sta camminando in direzione del cancello di uscita che dà sulla via Jose Benito Lamas. Sulla destra si intravede la Guardia privata che cammina parallelamente a lui. Il poliziotto è armato di pistola.

Alle 7.06:57 Luca tenta di scavalcare il cancello per uscire. La Guardia a questo punto corre nella sua direzione e afferrandolo per i pantaloni lo riporta a terra. Luca cade in piedi. Nel verbale dell’interrogatorio la Guardia dichiara che Luca si era rifiutato di uscire.

Alle 7.07:3 il poliziotto entra nel campo visivo della telecamera. Cammina verso Luca, la Guardia nel frattempo lo sta tenendo fermo. Tutto appare abbastanza tranquillo e sotto controllo. Il poliziotto e la Guardia parlano con Luca.

Alle 7.07:15 Luca si inginocchia senza manifestare alcuna resistenza con le mani dietro la schiena.

Alle 7.07:27 il poliziotto scaraventa Luca a terra. Luca alza il braccio destro in evidente segno di resa. Non oppone alcuna resistenza al suo arresto. Il poliziotto gli mette un braccio attorno al collo mentre la Guardia lo tiene fermo. Fabrizio è convinto: “al minuto due del video è chiara la “chiave di judo”, una mossa mortale”

Luca tenta di divincolarsi da quella presa ma non ci riesce (e resterà così fino al termine del video).

Alle 7.08 la Guardia entra in guardiola e telefona. La situazione sembra relativamente calma per i due agenti nonostante il poliziotto continui a tenere stretto il collo del ragazzo.

Alle 7.08 la Guardia si avvicina a Luca e prende la pistola dell’agente di polizia.

Il poliziotto continua a tenere Luca in una stretta al collo. Il ragazzo è immobile e non sta opponendo alcuna resistenza.

Dal minuto 7.09 al minuto 7.18 Luca tenta di liberarsi dalla stretta senza successo fino a interrompere (7.18:21) ogni segno di reazione.

Dalle 7.18 e fino alle 7.29 Luca è a terra. Completamente immobile, steso sul fianco con un braccio sotto il corpo e uno disteso. Poliziotto e Guardia lo tengo stretto a terra nonostante l’evidenza della situazione.

Alle 7.30 il poliziotto si alza, va in guardiola e dopo pochi minuti esce portando radio e telefono alla Guardia la quale inizia una serie di telefonate. Il poliziotto ha le manette agganciate alla cintura. La Guardia sta chiamando e spiegando la situazione a qualcuno.

La chiamata dura 6 minuti. Successivamente la Guardia compone un altro numero e procede con l’ennesima chiamata. (I tabulati telefonici non sono stati acquisiti).

Luca è sempre a terra immobile da ormai 13 minuti. Il poliziotto lo tiene ancora sotto stretta. Alle 7.40 si apre il cancello. Si vede una persona in camicia e cravatta. Arrivano 2 agenti. Lo ammanettano da terra. Nemmeno qui Luca dà alcun segno di reazione. La Guardia torna in guardiola e consegna ai 2 agenti la cartellina porta documenti. Luca viene sollevato di peso dai 2 agenti. Testa e braccia si muovono per gravità.

 “È già evidente che Luca è morto”, ci dice Fabrizio.

Sono le 7.44, viene portato verso l’uscita e trascinato di peso. Nemmeno a questo punto si vede alcuna reazione.

Alle 7.46 la Guardia si dirige nuovamente verso l’auto della polizia parcheggiata che, alle 7.48 parte in direzione della clinica.

La distanza tra Ambasciata e Ospedale è di 4 km circa. Secondo Google Maps servono 8-10 minuti in auto. L’auto della polizia presumibilmente procede a maggiore velocità. Ipoteticamente ci mette 4 minuti. L’auto non procede con sirene o lampeggianti accesi.

Da qui all’ospedale abbiamo solo dichiarazioni confuse e incoerenti degli agenti. Secondo la deposizione dell’agente che ha arrestato il “cadavere” di Luca, il ragazzo è estremamente violento ed agitato. Un vero e proprio uragano tanto che la volante procede in direzione della clinica universitaria per prestare cure mediche. Secondo l’altra versione nell’interrogatorio, Luca è semi incosciente, ha le convulsioni e ha un arresto cardiaco in corso.

L’ospedale

Alle 7.51 l’auto della polizia con il corpo di Luca Ventre arriva davanti al pronto soccorso dove accedono le ambulanze. L’auto è parcheggiata inspiegabilmente a 6 metri dalla porta di accesso. Da quel momento e fino all’ingresso nel pronto soccorso passeranno 14 minuti. Nel frattempo, nessuno medico interviene.

I due poliziotti scendono dall’auto, aprono entrambe le portiere. Un terzo poliziotto presente in guardiola nell’ospedale cammina tranquillamente in direzione dell’auto. Vede il corpo trascinato a terra e torna indietro. Nessuno corre. Nessun agente interviene a supporto.

Ricordiamo che secondo il primo agente Luca era una furia incontrollabile, mentre l’altro agente ha dichiarato che era in arresto cardiaco. Il corpo viene trascinato dal sedile e cade a terra, trascinato forse dietro l’auto.

Alle 7.54 arriva una seconda auto della polizia che affianca la precedente. Escono due altri agenti. Tutto tace. Non sembra ci sia alcun problema.

Alle 7.59 un agente avvicina una carrozzella alla prima auto. Alle 8.04 finalmente Luca entra nel campo delle telecamere. È scortato prima da 3 e poi da 5 agenti i quali dovrebbero essere impegnati a placare la sua ira.

Dal video sembra evidente che nessuno stia compiendo alcuno sforzo nel tenerlo fermo. Anzi, è evidente che si muovono per non lasciare mai testa, gambe e braccia del ragazzo. Si muovono in questo modo: Agente 1 tiene la testa dritta, Agente 2 spinge da dietro la carrozzella dalla parte di sinistra e Agente 3 da destra. Agente 4 e 5 tengono le gambe sollevate di peso.

La carrozzina procede fino al gradino di ingresso della porta di emergenza. Agente 1 lascia la testa che cade a peso morto sul lato sinistro. Il poliziotto dietro, cambia assetto alla carrozzina facendo intendere un movimento della gamba di Luca che è invece una semplice reazione al movimento della carrozza che cambia di assetto. Agente 4 nel frattempo lascia la presa della gamba che cade a peso morto. Luca ha le mani e le braccia libere per 3 volte. Nessun movimento apparente.

Luca è appoggiato e non seduto. Mentre spingono la carrozzina in questa piccola salita, lo spostamento del baricentro porta Luca a cadere all’indietro. Agente 4 e 5 lasciano la presa e Agente 4 apre la porta. A 7 secondi dal suo ingresso, cade a peso morto indietro ed entra in ospedale a testa in giù. Agente 2 e Agente 3 spingono in avanti la carrozzina per entrare velocemente. Nonostante nessun tenesse ferme le mani del ragazzo, non si nota alcun movimento. Quando cade indietro, il viso è inerme: occhi chiusi, bocca chiusa. (Di tutta la sequenza abbiamo i video di cui pubblichiamo solo frammenti per fermo immagine, ndr)

Sono presumibilmente le 8.06 – 8.09 del 1° gennaio 2021.

A questo punto, Fabrizio è convinto: “Luca Ventre è morto ammazzato per strangolamento. Tutto ciò che accade dopo è solo un disgustoso teatrino messo in scena da complici di questo omicidio.” Intanto la polizia scientifica come attesta un documento del Ministero degli Interni, alle 8.36 indaga per omicidio. Alle 7.55 uomini della scientifica si sarebbero recati in ambasciata per i rilievi del caso.

 L’Interrogatorio in ospedale 

Ci sono 3 versioni sui fatti accaduti dentro l’ospedale:

Versione 1 (non repertata e rilasciata da personale medico): l’infermiera che prende turno in pronto soccorso alle 8.00 dichiara che Luca gli viene consegnato già morto.

Versione 2 (dichiarazione agente Lotito): Luca è in stato di fortissima agitazione e particolarmente violento.  Per tale motivo viene messo in carrozzella, legato, posto in box di sicurezza e gli vengono somministrati i farmaci midazolam +haloperidol. Dopo 11 minuti, Luca va in arresto cardiaco. Dopo 5 cicli di rianimazione, Luca viene dichiarato morto alle 8.30

Versione 3 (dichiarazione medico in Pronto Soccorso): Luca ha le convulsioni. Non è in grado di parlare e va in arresto cardiaco.

Il referto del pronto soccorso, in contraddizione con gli orari che abbiamo già evidenziati, dice che Luca arriva lì alle 7.50, gli vengono somministrati due farmaci (midazolam + haloperidol). Alle 8.06 Luca va in arresto cardiaco. Viene portato in rianimazione dove subisce 5 cicli di adrenalina.

L’autopsia

L’autopsia effettuata dal medico legale sul cadavere di Luca non evidenzia cause apparenti di morte dovuti a traumi o lesioni. Viso e corpo hanno ferite superficiali.

Il cuore è sano e in perfetta forma. Nessun segno evidente di infarto. Il collo ha molti ematomi, giustificati in prima battuta dalle 2 iniezioni. Cuore e campioni del cervello vengono inviati per l’analisi patologica cosi come vengono prelevati campioni di sangue e urine per il tossicologico. Il cervello presenta stato edematoso compatibile con la morte da strangolamento.

La famiglia di Luca è in attesa di approfondimenti medici

 Finalmente la Procura di Roma apre un fascicolo per omicidio

Luca muore l’1 gennaio. Alle 8.30 viene dichiarato morto. Alle 9.31 il suo corpo è già sotto sequestro da parte della scientifica.

Alle ore 16.15, una telefonata anonima informa il padre che “Luca è ferito in ospedale”.

Alle ore 19, viene riferita la presunta dinamica ufficiale (malore conseguente allo scavalcamento del muro).

La madre scrive al Ministero degli esteri. Risponde con parole di circostanza la viceministra Del Re.

Da lì in poi il nulla. Il 5 gennaio, ore 9.30 in Italia, si presentano i carabinieri per la notifica del decesso.

L’11 gennaio, dopo innumerevoli chiamate a vuoto al centralino della Procura presso il Tribunale di Roma, alla famiglia viene detto che non ci sono fascicoli o notifiche su questo caso e la si invita a presentare denuncia via PEC allegando eventuali prove.

In data 11 gennaio, ore 18 in Italia, i carabinieri chiamano l’ambasciata chiedendo dove si trovi la salma di Luca e quando dovrebbe rientrare in Italia.

La procura di Montevideo, paese straniero, già in data 3 gennaio dispone gli interrogatori e raccoglie tutte le possibili fonti di prova. In data 5 gennaio consegna tutta la documentazione agli avvocati e in copia alla famiglia.

Ieri la notizia che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio.

Qui il documento della polizia scientifica uruguayana e alcuni frammenti delle telecamere di sorveglianza (alcune immagini potrebbero disturbare la sensibilità del lettore)Video ambasciata

Qui la stessa sequenza con l’aggiunta di altre immagini (alcune immagini potrebbero disturbare la sensibilità del lettore) Video seconda parte

Qui la stessa sequenza con aggiunta di altre immagini e ingrandimenti di dettaglio (alcune immagini potrebbero disturbare la sensibilità del lettore)Video terza parte

Qui il Referto autopisa

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Una foto di Luca

Luca Ventre 4