Basilicata. I giovani emigrano e la Regione “snobba” 350 posti di lavoro qualificato

Un'azienda americana, con un progetto da 10 milioni di euro nel settore delle tecnologie aerospaziali, molla gli interlocutori lucani e sbarca a Torino

C’è un’azienda americana, texana per la precisione, che lavora nel settore aerospaziale e della ricerca tecnologica: costruisce micro-razzi riutilizzabili. Dalle nostre verifiche risulta un’azienda in espansione in competizione con Musk e Bleu Origin, tanto per capirci. Cerca punti di appoggio in Europa per ampliare le attività. Si tratta della Exos. I suoi manager arrivano in Basilicata un paio di anni fa. Ci risulta che in quei mesi la Regione, in seguito a positive interlocuzioni, raggiunge un’intesa con la Exos per un insediamento in val Basento, nel quadro di un contratto di sviluppo.

Ebbene, di quell’intesa, si sarebbero perse le tracce nel corso del passaggio elettorale e in seguito all’insediamento della nuova Giunta Regionale.

Anzi, “la Exos – ci dice una fonte interna all’azienda – ripropone al nuovo assessore alle Infrastrutture il suo progetto che prevede un impianto di produzione di micro-razzi riutilizzabili. Bisognava proseguire sulla strada già intrapresa, la regione avrebbe dovuto mettere a disposizione uno spazio idoneo per l’insediamento, avviare le procedure per la creazione dello stabilimento, sostenere l’attivazione del network necessario alla realizzazione del progetto, che avrebbe coinvolto neo laureati, manager senior, centri di ricerca. La Exos, dal canto suo, avrebbe messo sul tavolo circa 10 milioni di euro.”  Immaginiamo che l‘operazione avrebbe determinato un impulso industriale notevole in un settore tecnologicamente evoluto e in forte espansione.

E invece?

“Invece, ci dice il nostro interlocutore, la Basilicata si è fatta scappare questa opportunità”. Infatti, a noi risulta che la Exos abbia insistito per molti mesi, oltre un anno, per concludere un accordo con l’assessorato di Francesco Cupparo. I rappresentanti dell’azienda sarebbero stati ricevuti poche volte e a malavoglia dai delegati regionali che si sarebbero mostrati scarsamente interessati al progetto. “In effetti l’atteggiamento dell’assessorato – spiega la nostra fonte – non è stato all’altezza dell’interlocutore abituato ad altri standard e ad altri approcci negoziali.” Per carità, può anche darsi che la Regione abbia fatto tutto il possibile per chiudere un accordo e che sia stata l’azienda a vedere migliori convenienze altrove. Rimane il fatto che qui, pare, l’azienda non c’è.

Com’è andata a finire?

La Exos abbandona Cupparo e i suoi delegati e va in Piemonte, dove in soli 3 mesi, compreso dicembre e festività natalizie, è stato fatto quello che in Basilicata non si è riuscito a fare in più di un anno e mezzo. Il progetto parte a Torino,  350 posti di lavoro altamente qualificati in tre anni, un indotto di milioni di euro per un investimento di 10 milioni. Si farà nell’area dell’Environment Park. Qui  l’annuncio entusiastico sul Corsera, della Regione Piemonte. Tuttavia, la Exos prova a mantenere una porta aperta con la Basilicata se sulla stampa torinese si afferma che “la parte produttiva sarà in Piemonte mentre i lanci avverranno in Basilicata”. Se fosse vero, sarebbe un’amara consolazione.

 Qualcuno deve delle spiegazioni

Perché una regione che perde ogni anno giovani e giovani laureati si lascia scappare un’opportunità del genere? I ragazzi emigrano perché mancano possibilità di lavoro e prospettive di sviluppo, ma è proprio vero che mancano o semplicemente ce le facciamo sfilare da sotto il naso? Vuoi vedere che siamo un territorio chiuso dove le solite imprese e consorzi ingrassati da finanziamenti pubblici e legati al sistema politico locale sono intoccabili? Speriamo di no.