Basilicata, la Cisl propone un patto regionale per la Pubblica amministrazione

Per i segretari Gambardella e Bollettino "tassello fondamentale di una nuova architettura della governance che sappia gestire le sfide del recovery plan"

Non possiamo che salutare positivamente la sottoscrizione tra governo e sindacati confederali del patto per il lavoro pubblico e la coesione sociale che va nella direzione da anni auspicata dalla Cisl e da tutto il sindacalismo confederale. Ora si proceda anche in Basilicata a definire un patto per la qualità della pubblica amministrazione quale tassello fondamentale di una nuova architettura della governance che sappia gestire le sfide del recovery plan. A parlare sono Enrico Gambardella e Giuseppe Bollettino, rispettivamente segretario generale della Cisl Basilicata e segretario generale della Cisl Funzione pubblica lucana.

“Un piano (Il recovery ndr)- spiegano in una nota- che deve puntare al rinnovamento generazione della PA regionale attraverso l’assunzione di giovani ad elevata qualificazione, la digitalizzazione dei processi con un massiccio investimento in riqualificazione professionale, la sburocratizzazione delle procedure per semplificare la vita a cittadini e imprese e liberare risorse umane da destinare ai servizi innovativi.

Del resto, la stessa Svimez -ricordano Gambardella e Bollettino-in un recente rapporto ha evidenziato come la debolezza della pubblica amministrazione rappresenti uno dei fattori strutturali che zavorrano la crescita del Mezzogiorno. Come abbiamo ricordato nel nostro recente rapporto, secondo l’Osservatorio sui conti pubblici italiani la Basilicata è la Regione che più spende per la pubblica amministrazione subito dopo le Regioni a statuto speciale. Il problema dunque è la qualità della spesa e la sua efficacia a fronte dei servizi erogati ai cittadini. Anche il centro studi della Banca d’Italia pone la qualità e la capacità della pubblica amministrazione tra i fattori che fanno la differenza nel generare una spesa efficace, ossia una spesa pubblica che genera utilità.

In vista del grande impegno che richiederà alla Pubblica amministrazione in termini di programmazione e di spesa il recovery plan, occorre dunque ricalibrare l’amministrazione pubblica regionale, intervenendo anche sulle performance della dirigenza di nomina politica, oggi punto di snodo di un sistema distorto che tende ad assecondare più l’urgenza del consenso dei politici che a fornire servizi di qualità a cittadini e imprese. Da questo punto di vista il concorso in Arpab, di cui vanno accelerate le procedure, oltre ad incrociare il tema chiave del Next Generation EU, vale a dire la sostenibilità ambientale dei processi produttivi, può essere apri-pista di una stagione di concreto rinnovamento della struttura pubblica e di ricostruzione del patto tra istituzioni e cittadini che dovrà sempre più basarsi sui valori di responsabilità, autonomia, trasparenza ed efficienza.

In questo ritrovato clima concertativo, l’auspicio è che anche la giunta regionale sappia cogliere la novità di questo tempo e le sfide del tempo futuro abbandonando i tentativi autoreferenziali fin qui condotti per assoggettare la pubblica amministrazione regionale ai desiderata della politica, in barba alle leggi e alla Costituzione. La strada indicata dal patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale-concludono i due segretari- è invece l’autonomia e la leale collaborazione tra pubblica amministrazione e organi di indirizzo politico, l’unica strada per assicurare alla sfera pubblica quella autorevolezza e quella competenza che le imminenti sfide richiedono”.