Covid e vaccini, un avvocato 82enne: “profonda indignazione per il comportamento dell’Autorità sanitaria a livello regionale”
La lettera inviata al presidente Bardi: “la invito ad adottare i provvedimenti finalizzati alla rimozione dei responsabili, politici e non, della inconcludente e sciagurata gestione della sanità nel suo complesso”
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera inviata al presidente Bardi e per diffusione al nostro giornale.
Egregio Presidente,
chi le scrive è un cittadino nato e residente da circa 82 anni a Lauria, già dirigente della Pubblica Amministrazione, avvocato.
Il mio medico di base, nei giorni scorsi, mi ha cortesemente informato sulla data e sul luogo fissati per la mia vaccinazione anticovid e cioè l’8 marzo p.v.
Apprendo ora, con grande delusione e forte amarezza, che nel nostro Comune – come in altri della zona – la vaccinazione viene sospesa a causa della mancanza delle dosi necessarie.
Mi consenta, a questo punto, di manifestarle la mia profonda indignazione per il comportamento dell’Autorità sanitaria a livello regionale, nelle sue diverse articolazioni, in merito alla gestione della campagna vaccinale e non solo.
Desidero fare tre brevi osservazioni:
- Quale azione ha svolto la Regione Basilicata per rivendicare la concreta attuazione della tanto sbandierata “solidarietà interregionale” secondo cui le zone che potevano disporre di un surplus di dosi dovevano aiutare quelle deficitarie? E’ davvero inconcepibile, oltre che intollerabile e insopportabile, che una piccola Regione, peraltro collocata in <zona rossa> non ha la disponibilità del vaccino necessario a completare l’operazione “ultraottantenni” mentre in altre Regioni hanno iniziato la vaccinazione dei soggetti di età inferiore;
- Perché è stata fissata una data precisa per la vaccinazione in alcuni Comuni dalla nostra area, compreso quello di Lauria, illudendo me e i miei coetanei, per poi decidere di spostarla sine die e non si è proceduto in via preliminare a verificare la disponibilità delle dosi indispensabili?
- Perché non reclamare un incremento delle dosi di vaccino assegnato alla Basilicata stante l’ormai quasi unanime giudizio degli scienziati e degli esperti secondo cui è opportuno che laddove il virus è più diffuso, ossia nelle zone individuate come “rosse”, va somministrato con urgenza e a tappeto?
Per questi motivi, mentre non concordo con la protesta dei miei nove colleghi espressa con il ricorso al Tar ritenendo prioritaria la questione “vaccinale” (che in concreto risolve il problema della “zona rossa”), la invito ad adottare i provvedimenti finalizzati alla rimozione dei responsabili, politici e non, della inconcludente e sciagurata gestione della sanità nel suo complesso.
Deferenti ossequi
Avv. Vincenzo Petrocelli da Lauria