Gli scivoloni di Bardi in un anno di pandemia

I passaggi fondamentali delle contraddizioni del presidente della Basilicata tra annunci, o meglio annunciazioni, fatti e risultati conseguiti

Il presidente Bardi non ha fatto breccia nel cuore dei lucani. E’ ultimo in un sondaggio Swg che misura il gradimento dei presidenti di regione in Italia. L’ex generale della Finanza, candidato da Forza Italia ed eletto alle regionali del 2019, deve esserci rimasto male, così come la sua Giunta, che lo difende prendendosela con i giornali che hanno pubblicato la notizia “omettendo” che “è in crescita di consensi”.

Al di là di ogni considerazione e di quanto possa valere un sondaggio la domanda che invece dovremmo farci è come avrebbe potuto conquistare il gradimento dei lucani un presidente che, in un anno terribile come quello trascorso, spesso è scivolato sulle “bugie” in modo plateale.

Gli annunci: il tallone di Achille del presidente. Dichiarazioni importanti, risolutive, tranquillizzanti, a cui spesso i fatti hanno dato torto. Il caso più eclatante è quello che riguarda le tende donate dal Qatar alla Basilicata. Dallo scorso aprile abbiamo perso il conto delle annunciate inaugurazioni di quelli che sarebbero dovuti diventare ospedali covid a supporto del San Carlo di Potenza e del Madonna delle Grazie di Matera e che per fortuna non sono serviti.

Bardi e gli assessori alla Sanità e alla Protezione civile per mesi pronti con le forbici in mano al triste taglio del nastro mentre la realtà ci raccontava che due di quelle tende non avrebbero sorretto il peso della neve e, in generale le condizioni climatiche della Basilicata, al punto che lo scorso autunno è stato necessario smontarle. Di annuncio in annuncio, e di rinvio in rinvio i doni del Qatar solo a inizio 2021 sono stati utilizzati per i tamponi e poi per i vaccini anti covid.

La “balla” dei 3mila tamponi al giorno. La più eclatante. Eravamo in piena seconda ondata, il covid cominciava a falcidiare i nostri anziani, quando il 20 ottobre scorso in una conferenza stampa Bardi annuncia: “Attualmente eseguiamo circa mille tamponi al giorno, ma l’obbiettivo è quello di arrivare subito a 2000 al giorno e poi, fra un mesetto, a 3 mila tamponi al giorno”. I 2mila tamponi giornalieri sono stati rari, i 3mila, invece, mai visti.

Le chiacchiere hanno le gambe corte, anzi cortissime. 28 ottobre 2020, Bardi in un comunicato stampa annuncia: “Abbiamo stipulato una convenzione con le strutture private per poter far svolgere presso i laboratori i tamponi pagando solo il ticket presentando la richiesta del medico di famiglia. Come pure abbiamo implementato, l’attività di screening per chi ha la necessità di fare più tamponi contemporaneamente, dalle aziende alle scuole, sempre utilizzando le strutture private e anche qui a carico del sistema sanitario regionale. Questo è un risultato importante che alleggerisce le strutture pubbliche, che non ha costi sulle famiglie lucane perché le spese sono a carico del sistema sanitario regionale e che ci permette di dare una risposta immediata a quanti hanno bisogno”.

A stretto giro arriva la risposta dai diretti interessati. I laboratori privati, attraverso una nota dell’Anisap smentiscono il presidente della Regione sostenendo di “non sapere nulla della convenzione”. Era stata stipulata a loro insaputa.

Vaccinazioni anti covid. 8 marzo 2020, il nostro presidente con il solito comunicato stampa urbi et orbi: “Posso già annunciare che entro pochissimi giorni anche in Basilicata sarà operativa la piattaforma di Regione e Poste Italiane per la prenotazione vaccinale”.

Quattro giorni dopo effettivamente viene annunciata l’attivazione di una piattaforma per la prenotazione on line: solo che è quella per i tamponi predisposta dall’Azienda ospedaliera regionale San Carlo.

Di quei “pochissimi giorni” annunciati da Bardi ne sono trascorsi 14. I vaccini al momento in Basilicata non si possono prenotare. Nel frattempo però i lucani che ci avevano sperato possono ingannare il tempo consultando il dizionario alla voce “pochissimi giorni”.

E il presidente? Con un masochismo che ormai fa quasi tenerezza non perde occasione, manco a dirlo con il solito comunicato stampa, per annunciare che la Basilicata è seconda in Italia per i vaccinati.

Come rivelano i dati Gimbe per le vaccinazioni agli over 80, la Basilicata viene solo dopo il Trentino Alto Adige”. Peccato che poi ometta di dire che la Basilicata, sempre secondo la fondazione Gimbe- è ultima in Italia per la percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino con il 3,34%.

Vi abbiamo risparmiato le altre favole dell’ex generale e del suo esercito, tra tutte quella sull’”ottima gestione dell’emergenza sanitaria nel suo complesso”, il “miracolo lucano”. Abbiamo abbondantemente scritto di tutti quei lucani che hanno dovuto supplicare un tampone (qualcuno è pure morto), degli screening oncologici bloccati, delle prestazioni sanitarie extra covid ferme o a rilento, della strage di anziani nelle case di riposo nella seconda ondata della pandemia. Dei problemi che dopo un anno le famiglie alle prese con il virus continuano ad avere.

Attendiamo il prossimo annuncio di Bardi, sperando che qualcuno nel frattempo gli racconti di quell’allenatore che era solito ripetere: “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.