“Il re e la coccinella”, di Canio Franculli: la cultura divergente della narrazione

Il libro dell'autore lucano: 24 racconti che richiamano lo stile narrativo di Borges, Calvino e Joyce

Un’Italia, un mondo in fermento e un Meridione raccontati con l’impronta di una cultura divergente dalla narrazione alla quale i media e la carta stampata, con la loro regia, i loro uomini e i loro sistemi aziendali settentrionali ed egemoni ci hanno abituati.

“Il re e la coccinella”, di Canio Franculli, è una raccolta divisa in sei sezioni per ventiquattro racconti che fotografano uno spaccato dell’anima che costituisce la chiave di lettura anche di alcune ambientazioni narrative riguardanti il sud Italia la cui contemporaneità, segnata tra l’altro dai due grandi temi dell’emigrazione cronica e della perifericità, viene raccontata in maniera originale e inconsueta. Improntati ad uno stile narrativo che rimanda a Borges, Calvino e Joyce, i racconti sono pervasi da una sorta di filosofia esistenzialista o se vogliamo di naturalismo o umanesimo ateo.

Il libro, edito da Ecoeditrice di Matera, è stato presentato online il 28 dicembre del 2020. La presentazione è a tutt’oggi visibile sul sito dell’editore e dell’autore stesso su facebook.

È acquistabile nelle librerie di Potenza, di Matera e di qualche città della Puglia oppure online ordinandolo alla casa editrice

La presentazione online

Canio Franculli