Un anno dalla scomparsa di Mingo Giannace: compagno di carcere di Scotellaro

Il ricordo di Pietro Simonetti. “All’età di 15 anni con un traino aiutava Terracini, Bitossi e tanti altri a spostarsi nelle terre della Colonia penale di Marconia dove erano stati portati oltre 700 prigionieri antifascisti”

“È trascorso un anno dalla scomparsa di Mingo Giannace protagonista assieme a tanti altri dell’epopea della occupazione delle terre che permise di superare il latifondo che riguardava il 90%delle terre in Basilicata. Giannace a 15 anni con un traino aiutava Terracini, Bitossi e tanti altri a spostarsi nelle terre della Colonia penale di Marconia dove erano stati portati oltre 700 prigionieri antifascisti.

Furono gli intellettuali, operai, studenti del centro di reclusione a costruire la rete organizzativa contro il regime e quella del movimento operaio e democratico in Basilicata e nel Mezzogiorno.

Giannace, Tammone, Turro, Ziccardi e tanti altri furono i protagonisti, assieme a Scotellaro e Levi, della costruzione del movimento sindacale e di rinascita che segno la fine del latifondo e l’inizio della riforma agraria con le modifiche del paesaggio agrario, l’irrigazione e il superamento dello stato di enorme miseria delle masse   bracciatili e contadine.

Ad un anno dalla scomparsa di Mingo e necessario ricordarlo, assieme a quanti si spesero per cambiare la qualità della vita in Basilicata e nel Sud, anche per riproporre la strada della lotta e dell’impegno in questa grave situazione della pandemia.

È doveroso, a partire dalla Amministrazione Comunale di Pisticci, adottare iniziative per valorizzare la storia di quanti hanno lavorato e lottato per un futuro diverso.

Si tratta di un terreno da arare per anche per il movimento sindacale, le istituzioni culturali, le forze politiche democratiche. Evitare che l’oblio copra avvenimenti e storie che possono nutrire il futuro”

Pietro Simonetti – CSERES

Mingo Giannace