Il Recovery plan non sarà la svolta per la Basilicata

Ciufer Basilicata: Bardi, la sua Giunta e la sua maggioranza sono responsabili di avere consapevolmente ignorato l'importante opportunità offerta da questi fondi europei

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Dei 27,7 miliardi allocati alle infrastrutture di trasporto, 23,6 sono dedicati all’Alta Velocità e alla manutenzione stradale. Dal costo degli interventi in alta velocità elencati nel documento del governo, si può affermare con certezza che la Tav non attraverserà la Basilicata. Si considerano infatti altre tratte, come la Salerno-Reggio Calabria, la Milano-Genova e la Brescia-Verona-Vicenza.

Certamente, delle risorse previste per tutte le sei missioni del Pnrr beneficerà anche la Basilicata, come tutte le altre Regioni, ma la sensazione percepita da più parti è che il Recovery Plan non sarà la chiave di svolta per colmare il gap della nostra Regione. Apprendiamo inoltre che tra i fondi alla Cultura previsti nel Recovery è computato uno stanziamento per le Ferrovie Turistiche, ma dalle prime notizie sembrerebbe ripetersi la triste storia: non sono state considerate le ferrovie lucane.

Agli annunci trionfalistici di qualche sedicente senatore sono seguiti solo fallimenti, sarebbe stato più onesto manifestare fin dall’inizio l’impossibilità o l’incapacità di realizzare opere immani e costosissime in una Regione che conta come il due di picche quando la briscola è coppe. Se la Basilicata non sarà nel Recovery con progetti e proposte proprie la responsabilità è anche di chi ha passato mesi a discutere di beghe interne. Bardi, la sua Giunta e la sua maggioranza sono responsabili di avere consapevolmente ignorato l’importante opportunità offerta da questi fondi europei straordinari e di aver condannato la Basilicata e i lucani a perdere anche l’ultima occasione avuta per colmare il gravissimo gap di sviluppo che ci separa dalle altre regioni d’Italia e d’Europa.

Comitato non Pendolari Ciufer Basilicata

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