Basilicata, dati sulla natalità sono drammatici

Il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza scrive all'assessore alle Politiche per la persona

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Basilicata, Vincenzo Giuliano, scrive all’assessore regionale alle Politiche della Persona sulla Consulta regionale per la Famiglia (L.R. n.45/2000) e proposta progettuale “Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita a sei anni”.

“Egregio Assessore,

i dati sulla natalità nella nostra Regione sono drammatici: ogni dieci donne in Basilicata, sono nati solo 11 figli, uno dei dati più bassi in Italia che fa registrare a livello nazionale il numero di quasi 13 nati ogni 10 donne, a cui si aggiunge l’età media più alta delle partorienti, pari a 33 anni e due mesi. Una situazione che deve essere affrontata con urgenza con un “Patto per la natalità” per individuare azioni e strategie in grado di arrestare il calo demografico.

La bassa natalità che si registra nella nostra Regione è dovuta all’assenza di lavoro per le donne lucane ma anche alla mancanza dei servizi alla prima infanzia. Il distacco della Basilicata è abissale, perché i bambini che frequentano gli asili-nido pubblici fino a qualche anno fa erano l’8%, ora sono solo il 6%, si arriva al 12% grazie alla sensibilità dei privati.

Questi dati sono più che sufficienti ad indicare l’inaccettabile condizione degli asili-nido pubblici e dei servizi sociali ed educativi rivolti ai bambini nella prima infanzia, che in Basilicata soddisfa solo il 6 per cento dei diritti a loro riconosciuti. E sono anni che questa Autorità sta denunciando, in ogni sede e a tutti i livelli, queste gravissime inadempienze, che, ben lungi dal migliorare, negli ultimi anni stanno peggiorando.

Le rette mensili, che si pagano negli asili nido, sono tra le più alte d’Italia, subito dopo quelle pagate in Emilia Romana, vanno da 300 a 400 euro, e tanto basti per dover affermare che costi di tal genere rappresentano di per sé la negazione dei principi dell’universalità dei diritti e della gratuita della fruizione dei servizi relativi all’attuazione di quei diritti.

La situazione socio-economica nella nostra Regione vede 38.000 minori a rischio povertà e 18.000 minori in situazioni di deprivazione. Situazione peggiorata nel tempo che condiziona e alimenta la povertà educativa che attesta la Regione tra gli ultimi posti in Italia e che vede una ripresa del maltrattamento e di gravi episodi di violenza domestica denunziata dal Tribunale dei Minorenni. Un nuovo sistema dei servizi 0-6 anni, se prima era un’esigenza oggi è diventata un’emergenza perché non è più rinviabile non assicurare a tutti i bambini pari opportunità tenendo anche in considerazione che il solo 30% di questi bambini riuscirà a scrollarsi di dosso le deficienze accumulate.

La legge regionale n. 45/2000 “Interventi a favore della famiglia” si pone, tra i suoi obiettivi, lo studio e la predisposizione di piani e progetti per favorire le nascite, per il sostegno alle donne in difficoltà e per l’assistenza integrativa in ambito familiare ai componenti non autosufficienti o in situazioni problematiche.

Legge che, ad oggi, è rimasta inattuata. Il Forum regionale delle Famiglie ha chiesto la riattivazione della Consulta regionale per la Famiglia prevista dalla succitata legge regionale e la predisposizione di adeguate misure di bilancio in grado di sostenere le famiglie per superare situazioni di disagio socio-economico.

Le chiedo, pertanto, di dare seguito al confronto già avviato sulla proposta progettuale elaborata dallo scrivente in materia di “Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita a sei anni” e di dare attuazione alla Legge regionale n. 45/2000 come richiesto dal Forum delle Associazioni Familiari di Basilicata e dare attuazione.

Vincenzo Giuliano, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Basilicata