Centro Internazionale di Dialettologia: Bardi e Cupparo siano meno arroganti e più educati

Da questa vicenda emerge l’assoluta inadeguatezza della Giunta regionale e della sua maggioranza in Consiglio. Maltrattate la cultura e le migliori giovani intelligenze della Basilicata. È uno scandalo

Il Centro Internazionale di Dialettologia (Cid) è un’esperienza di altissimo pregio scientifico e culturale nata in Basilicata e rimbalzata nel mondo accademico internazionale. Ebbene, sulle sorti future del Centro e dei suoi progetti si sta giocando una partita molto ambigua, se non truccata dai soliti politicanti che affollano questa terra. Dalla Regione Basilicata, dall’assessore Cupparo e dallo stesso presidente Bardi, il Cid sta subendo umiliazioni tipiche di una politica malata di provincialismo e avvezza a giochetti di bassa osteria. Umiliazioni subite anche dalla società civile, da alti esponenti del mondo della cultura e dell’accademia a livello nazionale e internazionale, dai giovani ricercatori.

Nelle settimane scorse hanno scritto a Bardi le Università lucane della Terza Età, chiedendo garanzie sul futuro del Centro e sulla sua istituzionalizzazione. Hanno scritto a Bardi e al rettore dell’Unibas docenti delle Università di Cambridge, Oxford, Manchester, Napoli, Palermo, Pisa, Udine per chiedere di respingere le dimissioni della professoressa Patrizia Del Puente e di aggiungere ulteriori risorse a quelle residue per garantire la prosecuzione delle attività del Centro almeno fino al 2024. Hanno scritto anche 70 studenti dell’Unibas rivendicando una risposta chiara e risolutiva sulle sorti del Centro.

Mentre il Rettore dell’Unibas, a nostro avviso si comporta come Ponzio Pilato, in tutto questo tempo né Cupparo né Bardi hanno sentito il dovere di rispondere. Neanche i docenti delle altre università hanno ottenuto un riscontro alle loro legittime sollecitazioni. Non si tratta soltanto di un atteggiamento maleducato che danneggia l’immagine delle istituzioni regionali agli occhi del mondo accademico anche internazionale, ma il danno è ancora più grave, sia sul piano politico sia sul piano delle relazioni tra società lucana e istituzioni.

Questa triste vicenda ci racconta di una politica arrogante che disprezza i cittadini, ci racconta di quanto siano “rozzi” taluni personaggi nell’approccio alle relazioni con la cultura e l’accademia. Soprattutto in queste settimane emerge l’assoluta inadeguatezza della Giunta regionale, e della sua maggioranza in Consiglio, nell’affrontare questioni cruciali per lo sviluppo di questa terra e delle sue migliori intelligenze: il Centro Internazionale di Dialettologia e i suoi progetti rappresentano una delle variabili fondamentali per lo sviluppo di questa regione anche sullo scenario internazionale. Lo sa Cupparo? Lo sa Bardi? E la delegata consigliera regionale alla Cultura, Dina Sileo, ha qualcosa da dire? Aspettiamo.