Appalti truccati e massoneria, sei misure cautelari tra Calabria e Basilicata

Due i lucani, uno ai domiciliari e l'altro interdetto dalla professione, coinvolti nell'inchiesta della Procura di Paola. Avrebbero pilotato anche una gara nel Comune di Moliterno

Sono sei le misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, su richiesta del pm Pierpaolo Bruni, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la Pubblica amministrazione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. I provvedimenti sono stati eseguiti in mattinata dai Carabinieri del investigativo del Comando provinciale di Cosenza e della Sezione operativa della Compagnia di Scalea, tra la Calabria e la Basilicata.

Le indagini, che hanno riguardato anche soggetti appartenenti ad una loggia massonica, si concentrano su quello che gli investigatori definiscono un vero e proprio “cartello” che mirava ad eludere le norme sulla libera concorrenza e trasparenza degli appalti, al fine di ottenere illegittimamente l’aggiudicazione e dividerne gli importi tra tutti gli associati, compresi quelli non aggiudicatari dell’appalto, secondo percentuali predeterminate.

Gli indagati: Giuseppe Del Vecchio, 63 anni, di Terranova del Pollino, arresti domiciliari; Luigi Cristofaro, 38 anni di Scalea, arresti domiciliari, Antonio Del Vecchio 57 anni, di Terranova del Pollino, interdizione per sei mesi ad esercitare l’attività di ingegnere, Paola Di Stio, 46enne di Belvedere Marittimo, interdizione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio; Francesco Esposito, 37 enne di Tortora, sei mesi di interdizione dall’esercizio della professione di ingegnere, Maria Grazia Melega, 30 anni, di Santa Domenica Talao, interdizione per sei mesi dall’esercizio dell’attività di ingegnere.

Alcuni degli indagati – si legge sul Corriere della Calabria –  avrebbero anche pilotato l’esito di una gara relativa ad alcuni lavori in Basilicata, nel comune di Moliterno. Si tratterebbe dell’”affidamento di un incarico professionale per le verifiche tecniche dei livelli di vulnerabilità sismica dell’Istituto tecnico commerciale” del comune in provincia di Potenza. Chi indaga è convinto che Luigi Cristofaro, Antonio e Giuseppe Del Vecchio, Maria Grazia Melega e Francesco Esposito abbiano costituito – dietro un accordo – «due gruppi diversi per partecipare fittiziamente alle per gare», stabilendo la cifra relativa alla presentazione dell’offerta. Per gli investigatori è un chiaro tentativo di manipolare la gara. Al termine della stessa, grazie allo stratagemma ideato, uno dei due gruppi avrebbe ottenuto l’appalto e quello perdente avrebbe comunque ottenuto parte dei fondi ricevuti per l’affidamento dei lavori. Due le Rtp formate, la prima con protagonisti Cristofaro, Giuseppe Del Vecchio e Maria Grazia Melega; la seconda invece vedeva insieme Antonio Del Vecchio, Francesco Esposito e un altro soggetto non indagato. Al termine delle procedure di gara, sarà «la Rtp di Cristofaro e soci ad aggiudicarsi l’appalto per un valore di poco superiore a 50.000 euro».