Covid, variante Delta: la parola agli scienziati

Facciamo il punto sull’evoluzione del virus, con Bassetti, Crisanti, La Vecchia, Viola

L’immunologa Viola: “Meglio coprire bene le persone con più di 50 anni piuttosto che i ragazzi”

Con la nuova variante Delta, “il virus del Covid è non solo più trasmissibile ma anche meno sensibile agli anticorpi. Per questo motivo, come ora indicato nel sito Ecdc, chi ha ricevuto una sola dose, può non solo infettarsi ma anche ammalarsi. Ecco quindi ora la corsa a fare i richiami in fretta: meglio coprire bene le persone con più di 50 anni piuttosto che vaccinare i ragazzi. Anche questo avrebbe dovuto essere ovvio da subito. Errori a parte, per i cittadini il messaggio è: bisogna vaccinarsi tutti perché nessuno godrà del l’immunità di gregge (che, come dico da mesi, non si raggiungerà)”. Lo scrive su Facebook l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola.

Bassetti: “No zone rosse ma sequenziamento”

Per l’infettivologo è “inaccettabile che l’Italia rimanga indietro sul tracciamento dei casi”

L’ipotesi delle zone rosse in caso di aumento dei contagi per la variante Delta non convince Matteo Bassetti. “Parlare oggi di zone rossa o lockdown non serve, occorre che gli italiani si vaccinino perché con la variante Delta gli obiettivi finali della campagna vaccinale sono cambiati: dobbiamo immunizzare l’80-85% della popolazione. Non possiamo accettare che rimangano senza vaccini milioni di persone”, sottolinea all’Adnkronos Salute il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, per il quale “è inaccettabile che in un momento come questo l’Italia rimanga all’1% dei casi sequenziati, dobbiamo corre e arrivare anche al 10%”. A questo proposito “vorrei sentire una parola più forte dalle istituzioni sul sequenziamento e la genotipizzazione dei casi registrati”, afferma Bassetti.

Carlo La Vecchia, epidemiologo e ordinario all’Università di Milano: “Le dosi dei ragazzi diamole ai 60enni”

“Pericolo se supera il 20% dei contagi”. I casi di variante Delta in Italia intorno al 16,8% secondo l’Istituto superiore di sanità, ma i contagi in Italia continuano a scendere. Tuttavia, secondo Carlo La Vecchia, epidemiologo e ordinario all’Università di Milano “vedremo una possibile ripresa del numero dei casi quando la discesa della variante Alfa, la ex “inglese”, adesso predominante in Italia, verrà contrastata dalla risalita della Delta. Quando quest’ ultima arriverà al 20-25%, ci sarà un impatto”.

L’epidemiologo, in un’intervista a La Repubblica, spiega che “non lo osserviamo ancora perché, forse, siamo sotto quella soglia e perché comunque i numeri assoluti sono bassi, c’è poco virus in giro. È possibile che nelle prossime settimane, come avvenuto in Paesi che hanno vaccinato prima di noi, ad esempio Regno Unito e Israele, si osservi una inversione di tendenza nei contagi”.

Crisanti: “Se covid torna, non è colpa degli italiani”

“Se tornerà il virus, non sarà responsabilità degli italiani”. Il professor Andrea Crisanti si esprime così mentre tutta Italia, con l’ingresso della Valle d’Aosta, si appresta a diventare zona bianca. “Credo si debba distinguere tra quello che si dice alle persone e quello che viene permesso. Se il messaggio è ‘zona bianca in tutta Italia’, poi non si può dire alle persone ‘state attenti’. Se il virus tornerà in autunno, non dipenderà dal comportamento degli italiani ma delle misure che il governo metterà in campo per contrastare l’epidemia: tracciamento, sequenziamento e controlli alle frontiere”, dice Crisanti a Otto e mezzo. “Agli italiani viene data la zona bianca dopo 14 mesi di sofferenza, non gli si può dire ‘state attenti’. La battaglia si gioca sul piano politico e dell’organizzazione. Siamo pronti? Penso che non ci siamo. Se ci sarà un ritorno del virus, spero di no, dipenderà dalle misure dell’autorità politica e sanitaria”, aggiunge.

Ora i riflettori sono accesi sulla variante delta. “La situazione sta preoccupando seriamente il governo britannico, quindi non deve lasciarci indifferenti. Per la prima volta abbiamo una variante che sfugge alla prima vaccinazione, si è protetti solo con la seconda. La variante colpisce in modo particolare le persone che non si sono vaccinate, con una variante così aggressiva se uno non è vaccinato prima o poi viene colpito”.